(ASI) "Il sistema politico ha bisogno dei nostri voti per potersi legittimare, ed un Parlamento eletto da una minoranza degli Italiani, anche se valido sotto il profilo tecnico, risulterebbe di fatto privo di legittimità e credibilità. In parole povere più cala il numero dei votanti più cala l’autorevolezza che può avere un parlamento nell’emanare nuove leggi.
La scelta della nostra organizzazione politica di astenersi dalla corsa elettorale e sostenere l’astensione, si fonda su precise e ponderate motivazioni. L’attuale sistema elettorale non è garante dei principi di democrazia nella partecipazione alla gara elettorale, la stessa raccolta delle firme imposta solo alle organizzazioni politiche nascenti, esautorando così i partiti di Governo, è palesemente uno strumento che permette da oltre vent’anni la governabilità alle solite organizzazioni politiche.
Lo scoglio tecnicamente insuperabile lo pone la stessa legge elettorale, in questo caso il Rosatellum, la quale prevede uno “sbarramento implicito” con una soglia molto più alta del famoso 3% in alcune regioni, una chimera vera e propria, un aspetto che i più ignorano. I politologi e gli esperti di sistemi elettorali hanno calcolato una serie di forbici possibili in cui si aggireranno gli sbarramenti effettivi nelle varie regioni: in Lombardia attorno al 3%; tra il 5 e 10 per il Piemonte, Emilia-Romagna, Toscana, Lazio, Abruzzo, Campania, Puglia e Sicilia; tra il 10 e 15 per la Calabria; tra il 15 e 20 per Friuli Venezia Giulia, Liguria, Marche e Sardegna, sopra il 20% per Umbria e Basilicata. A ciò si aggiunge la frammentazione del fronte di opposizione, dove l’ego e l’immaturità dei singoli “leader” non ha permesso di costituire un polo unico di opposizione composto da soli soggetti qualificati. Ed anche se molti di questi sono presenti in nuovi schieramenti, di fatto questi nuovi gruppi politici, portano con sé all’interno delle liste nei vari collegi parecchi esponenti della solita e vecchia classe politica. Nessuno dei nuovi gruppi di opposizione ha certificato (come abbiamo fatto noi dall’inizio) all’interno dell’atto costitutivo il proprio programma di Governo, aspetto che renderebbe stabile l’operato di una organizzazione politica, scardinando di fatto la politica degli slogan, o dei “foglietti” su social con i vari e presunti “intendimenti”. Negli ultimi due anni sono stati molteplici da parte nostra i tentativi di contatto ai vari gruppi nascenti, al fine di comporre un unico fronte comune, tentativi ai quali nessuno ha mai dato corso.
Anzi ricordiamo il riscontro più assurdo, quello della Sara Cunial che dal proprio account email della Camera dei Deputati, liquidò la nostra richiesta di contatto con la frase: "Vi ringrazio ma R2020 non e' un movimento o un partito. R2020 e' una rete di reti di cittadini e non ha alcuna finalita' partitica”. Se non fosse che R2020 si rivela essere stato un “contenitore” di contatti e relazioni i cui soggetti sono entrati nelle liste dell’organizzazione politica “Vita”, a testimonianza che il motivo che ha spinto i soggetti ad entrare in R2020 era solo ed esclusivamente politico. La scelta della nostra organizzazione politica è pertanto quella di sostenere quel fronte di cittadini che si asterranno in quanto non si riconosco più in questo sistema politico e chi lo vuole rappresentare, un fronte che dai sondaggi da noi effettuati potrebbe raggiungere la soglia del 50-60%. Un dato questo che come sopra riportato, delegittimerebbe il Governo rendendolo privo di credibilità. È Questo è il motivo (come sostiene Mazzucco di Contro TV) per il quale oggi i partiti di Governo corrono disperatamente alla ricerca del nostro voto.
Come lo stesso Mazzucco ricorda, sulle pagine dell’ANSA compaiono con cadenza quasi settimanale appelli del direttore a recarsi a votare, il tutto farcito dalla lo slogan: “il voto è la nostra arma ! Usiamola ! Il 25 settembre siamo tutti chiamati alla nostra responsabilità non facciamo decidere agli altri !” La verità è che usano il classico ricatto: “non permettere agli altri che decidano per te”, in realtà oggi, per come è strutturato il sistema politico, il voto di ognuno di noi serve solo a legittimare la credibilità del prossimo Governo, il quale deve dimostrare di essere stato eletto dalla maggior parte degli italiani. Sulla base di queste motivazioni la nostra organizzazione politica non solo si asterrà dalla “gara" elettorale, ma si impegnerà da qui al prossimo 25 settembre a promuovere l’astensione alle prossime elezioni politiche per delegittimare con l’astensione questo sistema politico." Lo dichiara in esclusiva ad Agenzia Stampa Italia con una nota il Coordinatore Nazionale dell’Organizzazione Politica Italia nel Cuore (MIC), Mauro Tiboni.