(ASI) ‘Stefania Aversa l’esponente delle piazze napoletane del dissenso correrà a Napoli nel Collegio Napoli 1 , aderendo al Manifesto dei Valori per L’Italia Libera.
“Un pensiero forte da sostenere qualsiasi sia lo schieramento che si scelga perché questo è un patto d’amore.” così ha commentato Stefania Aversa la sua adesione al Manifesto che vede tra i firmatari l’Avv. Prof. Carlo Taormina e l’Avv. Nicola Trisciuoglio.
Infatti il Manifesto dei Valori per l’Italia Libera ha visto la luce ieri a Roma.
Per molte persone questa proposta di un Pensiero Forte da contrapporre alla società liquida non sarebbe mai potuta essere messa in piedi. Per poter guardare al futuro non solo con la speranza, ma con la fiducia chi si mette in azione, c’era bisogno che alcuni uomini prendessero il coraggio di dire quali fossero i punti chiave su cui poter costruire un percorso culturale e quindi anche politico.
In questo clima generale, in cui il Golpe Globale sta portando avanti la sua offensiva per condurci al Great Reset non potevamo che mettere insieme più battaglie, che hanno un denominatore comune. Ecco perché non avremmo mai potuto consegnare il dissenso in mano ad una coalizione di cui non condividessimo la proposta generale.
La prima parola chiave del Manifesto dei Valori è Pace.
Basterebbe dire “basta guerra”, ma se volessimo scendere nel particolare dovremmo per forza declinarla come l’uscita dall’Unione Europea, dall’ONU, dalla NATO così come dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, tutti organismi che hanno creato, foraggiato e innescato guerre, in un modo o nell’altro, nel passato quanto nel presente.
Libertà. Quale parola più bella! Basta con i distanziamenti, le mascherine o i trattamenti sanitari obbligatori, senza un vero consenso informato. Dobbiamo rifiutare lockdown ed emergenze, che costituiscono la nuova modalità di esecuzione dell’agenda politica. E poi la richiesta, a latere, di verità e giustizia sulla campagna vaccinale imposta. Non siamo medici. Chiediamo, però, che emergano le responsabilità. Rivendichiamo la libertà di parola, che in questo Paese sta diventando un optional.
Giustizia. Vogliamo la riforma della Giustizia, con la conseguente separazione delle carriere, così come la responsabilità civile e penale per i giudici. Voler giustizia significa anche ristabilire una cultura del lavoro, del sociale.
Come non parlare di Sovranità Monetaria, con la proposta di tornare a ciò che la Banca d’Italia era prima del 1981: proprietà dello Stato e, quindi, del Popolo. Vogliamo poter stampare moneta non a debito, come avviene oggi, che non sappiamo nemmeno di chi siano gli euro che acquistiamo!
Lavoro come caposaldo di un’Italia Libera e sovrana, per ridare dignità a uomini e donne che ogni giorno ne stanno perdendo il diritto. Con l’avvento e l’abuso delle nuove tecnologie, sempre più persone si stanno allontanando e perdendo la speranza in questo mercato del lavoro.
Per la prima volta nella storia democratica di questo Paese, uomini liberi si mettono insieme dando priorità al valore del Programma. È un atto rivoluzionario, specialmente se lo confrontiamo a chi si sta mettendo insieme soltanto per poter accedere ad una poltrona ben retribuita in Parlamento. Questa è la vittoria delle storie personali che si uniscono in un grande cammino di unità.
A breve prenderà vita attiva questa forma associativa. Non sarà un cartello elettorale. Non sarà un partito. Non sarà un movimento. Sarà un grido forte e chiaro, per l’Italia Libera, basato sui principi cardine appena esposti.
Non chiedetevi cosa faremo noi, andando in questa direzione. Dovete solo chiedervi se voi avrete scelto di continuare a lamentarvi per come stanno andando le cose oppure se prendere la decisione di mettervi a disposizione di questo cammino autenticamente rivoluzionario.' Così in una nota il comitato elettorale a sostegno della candidatura di Stefania Aversa.