(ASI) “Le migliaia di persone che oggi sono scese in piazza a Palermo e nel resto d’Italia per commemorare i 30 anni dalla Strage di Capaci rappresentano l’Italia migliore, quella che non si è mai rassegnata e che continua ogni giorno a dire no alla mafia. Questa piazza piena di ragazzi, di palermitani orgogliosi, di cittadini liberi qui davanti l’albero di Falcone è patrimonio collettivo.
Qui si viene sempre, ogni anno, in silenzio. Questa piazza non ha colore politico, ciascun rappresentante delle istituzioni dovrebbe sentirsi rappresentato da questa piazza, un inno alla legalità e alla lotta alla mafia. Una piazza che combatte la mafia e non vuole i suoi voti; anzi, li denuncia. Noi del Partito democratico possiamo urlarlo a testa alta. Quando si è contro la mafia lo si dimostra con le azioni, non con le parole. Essere qui, oggi, è un’azione chiara. Così come il decidere di non esserci. Così come il non farsi sostenere da condannati per mafia. La destra a Palermo rappresenta un brutto passato remoto che le nuove generazioni vogliono spazzare via. Il costo che Palermo e la Sicilia hanno pagato per la cultura mafiosa è stato altissimo a causa dei tanti che, come Lagalla, dicevano una cosa e poi chiedevano il sostegno a chi quel mondo lo ha legittimato. Non bisogna per forza essere mafiosi per tradire Palermo e la Sicilia, chi legittima gli amici dei mafiosi, così come chi si fa sostenere dai condannati per mafia, sta tradendo l’idea di una Sicilia libera dalla mafia. Ma l’entusiasmo dei giovani e la voglia di futuro sono più forti della miseria di chi non ha il coraggio di prendere le distanze da quel mondo”. Così in una naota Francesco Boccia, deputato PD e Responsabile Regioni e Enti locali della Segreteria nazionale, partecipando a Palermo, davanti all’albero di Falcone, alla commemorazione della Strage di Capaci.