(ASI) Roma - Oggi Papa Francesco nel corso dell'Angelus ha parlato delle “ragazze sulle nostre strade” e ha sottolineato che sono schiave, costrette dai trafficanti a prostituirsi.
Anche Mattarella nel suo discorso di insediamento ha ricordato le vittime di tratta. Accade nelle nostre città, alla luce del sole ed è impossibile continuare ad accettare tutto questo, o derubricarlo a questione di ordine pubblico. I dati parlano di circa 170 mila donne e ragazze minorenni, ma si tratta di una stima per difetto. I diritti delle donne vengono violati costantemente, sotto i nostri occhi, ma in troppi scrollano le spalle.
Non possiamo voltarci dall'altra parte e far finta che non ci siano responsabili anche fra noi, fra quanti fingendo di non sapere continuano a pagare pochi euro per una prestazione sessuale. Bisogna scardinare questo paradigma. Parliamo di violenza, abuso, tortura, connivenza e la domanda di sesso a pagamento alimenta e sostiene la tratta e il traffico delle donne e delle bambine, e la loro riduzione in schiavitù.
Per questo sto per depositare un disegno di legge che, sulla scia di quanto già fatto in Francia, Norvegia, Irlanda, Islanda e Svezia, sanziona il cliente. Finché i compratori non saranno inclusi tra i responsabili di questo vile mercato, la tratta e riduzione in schiavitù di centinaia di migliaia di donne non diminuirà.
Unitamente alla sanzione per chi offre denaro in cambio di prestazioni sessuali, il disegno di legge prevede percorsi appositi per il reinserimento e il sostegno legale, sanitario e psicologico per tutte le donne che vogliano uscire da quella condizione che le ha rese merce e oggetti.
Così in una nota la senatrice M5S, Alessandra Maiorino.