(ASI) A fronte dell'assenteismo politico-istituzionale rispetto al tema del potere finanziario che incombe sui cittadini, si è sviluppata recentemente - anche grazie allo scambio di informazioni su internet - una presa di coscienza civile sul tema. Il partito La Destra intende oggi interpretare questa istanza del popolo, impegnandosi concretamente a contrastare il fenomeno del signoraggio bancario con una proposta di legge che verrà presentata dal suo Segretario Nazionale Francesco Storace il prossimo 4 dicembre, in un convegno presso la sede della Provincia di Pesaro-Urbino. Agenzia Stampa Italia ha incontrato Adriano Tilgher, responsabile del Dipartimento per il Programma de La Destra, per sviscerare cosa si cela dietro quella che lui stesso definisce una "parola magica", ovvero il signoraggio, e per conoscere inoltre la sua opinione sul nuovo governo tecnico.
Gentile Tilgher, chi è minimamente avvezzo alla ricerca di informazioni su internet, ne avrà sentito senz'altro parlare; tuttavia, in pochi hanno approfondito l'argomento e sanno cosa si intende tecnicamente per signoraggio bancario. Può spiegarcelo lei?
Per signoraggio bancario oggi si intende la differenza tra il costo di emissione (incisione e tipografia) e distribuzione della carta moneta ed il suo valore facciale. Tale valore appartiene a chi batte la moneta. I gravi problemi dell’economia moderna derivano dal fatto che la moneta non viene più emessa dalle nazioni e dai loro governi ma viene emessa da istituti bancari privati che la addebitano agli stati, per cui i cittadini di una nazione risultano indebitati già dalla nascita a causa di questo assurdo meccanismo di esproprio di sovranità compiuto da una classe sedicente politica corrotta ed incapace. Questa espropriazione è ancora più incomprensibile se si considera che il valore del denaro è dato dal fatto che un popolo lo accetta in quanto tale non essendoci più equivalente in oro o valuta pregiata depositato da nessuna parte. Per capire meglio: è come se ordinassimo in tipografia dei fac-simile di soldi ed il tipografo invece di farci pagare il costo di stampa ci facesse pagare il valore facciale. Questo meccanismo perverso ha generato il debito pubblico.
Eppure c'è chi non attribuisce al signoraggio responsabilità di generare debito pubblico, in quanto gli Stati incamerano sotto forma di imposte gran parte dei redditi dalle banche centrali...
Il fatto che gli Stati debbano restituire alle Banche Centrali, che, lo rammento, sono istituti privati, il valore facciale dei soldi emessi più gli interessi è di per se elemento chiaro a spiegare che il debito pubblico diventa fittizio in quanto registrazione di un debito inesistente. Questo debito inesistente lo rendono però reale indebitandoci una seconda volta (e quindi raddoppiando il valore del debito) attraverso l’emissione di titoli che in parte vengono assorbiti dalle banche ed in parte dai privati. Quanto alle tasse pagate dalle banche centrali mi pare naturale che degli istituti privati paghino le tasse come tutti i comuni mortali e come tutte le società private.
A suo avviso, a cosa è da ricondurre il totale disinteresse dei maggiori partiti politici italiani circa il tema del signoraggio bancario, se esso costituisce un problema così preminente per la nostra economia?
Il professor Giacinto Auriti, uno dei più grossi studiosi di questa materia, sosteneva che i politici nostrani sono i “camerieri dei banchieri”, intendendo in tal modo che la classe politica è pressoché totalmente asservita ai banchieri ed ai detentori delle risorse. Questo spiega la disaffezione della gente nei confronti della politica ormai decaduta al rango di semplice amministrazione dell’esistente.
Storace, Segretario del suo partito, ha annunciato che presto vi farete carico di una proposta di legge che lancerete nella forma di petizione popolare. Quali sono i contenuti di questa legge che gli italiani saranno chiamati da voi a sottoscrivere?
E’ una legge molto semplice che stabilisce all’art. 1 che la moneta appartiene al popolo, concetto ovvio soprattutto se si considera che la moneta oggi ha valore solo in quanto un popolo la accetta come tale, non essendoci più riserve né auree né di altro genere, e negli articoli successivi si introduce e regola il “conto personale di cittadinanza” su cui attribuire ad ogni cittadino “pro quota” il valore di emissione man mano che viene battuta moneta secondo una distribuzione paritaria. La Banca d’Italia gestisce questi conti e ne accredita il valore delle attività svolte mediante l’utilizzo di tale disponibilità. Questo valore viene accreditato sul conto personale di riferimento del cittadino in base ad opportuni regolamenti.
Durante il suo intervento all'ultimo Congresso Nazionale de La Destra ha definito "un crimine contro l'Italia" l'elezione di Monti a Presidente del Consiglio. Può motivarci questa affermazione così forte?
Il sistema di potere dell’alta finanza, che si è andato rafforzando sempre più, dopo aver vinto l’ultimo conflitto mondiale, è entrato in crisi e non è più capace di controllare e gestire quell’enorme quantità di carta, rappresentata dai soldi, dai titoli, spazzatura e non, dalle azioni ecc.
su cui ha basato il proprio potere. L’Italia in questi mesi ha fatto due pesanti finanziarie, la Borsa, altro mercato fittizio che, se vuole rimanere detassato, deve necessariamente essere regolamentato in modo totalmente differente, in pochi giorni ha divorato cifre più grosse delle due finanziarie messe insieme. Attribuire il Governo a un uomo delle banche quale è Monti vuol dire cedere le armi di fronte al nemico. Questo dimostra ancora una volta, se ce ne era bisogno, l’inconsistenza della classe politica italiana, la sua incapacità ed il suo asservimento. Cedere al “nemico” il destino della Nazione vuol dire farci saccheggiare e ridurre ancora di più i margini di sovranità.
Quali i provvedimenti che lei più teme il nuovo Governo possa varare a discapito dei cittadini?
La principale preoccupazione è che qualunque cosa questo governo deciderà di fare non servirà a risolvere il problema, ma servirà solo a prendere un po’ di tempo per poi giungere al “redde rationem” più tardi. Nel frattempo però ci avranno alleggerito un po’ le tasche e soprattutto avranno venduto ai soliti noti un’altra parte del nostro patrimonio nobile. L’Italia è una Nazione ricca di storia, di cultura, di capacità creative, di geni, questa ricchezza non ha prezzo va solo valorizzata e messa in campo: ma questo può farlo solo la Politica, ovviamente quella con la p maiuscola, che oggi sulla scena pubblica non si vede.
A proposito di crisi, lei sostiene che essa sia la testimonianza del fallimento dell'attuale sistema finanziario. Davvero crede che il liberismo stia spirando?
Come il comunismo, anche il liberismo sta implodendo. I due mostri ereditati dai secoli precedenti si stanno eliminando da soli per il bene dell’umanità. Certo, come dimostra il comunismo, non finiranno in ventiquattro ore, sarà una lunga agonia con tremendi colpi di coda e ritorni di fiamma, ma il peggio per l’umanità è passato. Che il comunismo sia stato un mostro non credo abbia bisogno di dimostrazioni, per il liberismo basta pensare alla situazione nel mondo, alle guerre cosiddette di pace, ai milioni di morti per fame mentre in altre zone del pianeta si distruggono le derrate alimentari, ai bambini soldato, ai tremendi esodi di interi popoli sradicati, alla distruzione dell’ecosistema, alla corruzione e via di questo passo.
In virtù di una crisi del sistema così profonda e dello sfaldamento delle contrapposizioni ideologiche del secolo scorso, ritiene vi siano oggi le condizioni affinché un trasversale fronte antagonista possa far breccia tra gli italiani? Se sì, ritiene che questo processo possa passare anche attraverso un partito dal nome La Destra?
Sicuramente è il momento di nuove aggregazioni. Orfani delle grandi ideologie, massacrati dalla globalizzazione, in particolare dei mercati, privati dei più elementari valori della convivenza civile, in nome dell’interesse e del dio denaro, oggi sentiamo il bisogno di idee, di una nuova sintesi che sappia rendere omogenei i percorsi di chi da differenti esperienze abbia percepito il nuovo fronte di scontro. Oggi non esiste più est contro ovest, né destra contro sinistra, oggi il confronto è fra nord e sud, tra i detentori delle risorse, sempre meno numerosi e sempre più ricchi, ed i popoli sempre più insoddisfatti e sempre meno consapevoli. La Destra ha al suo interno molta gente che ha percepito i nuovi aspetti del confronto politico, lo stesso fatto che siamo l’unico partito in Italia che propone una legge sul signoraggio bancario prova come si possa gradualmente arrivare tutti alle stesse conclusioni. Certo, il nome può essere un ostacolo, ma viviamo in epoca di grandi e rapide evoluzioni per cui i nomi possono cambiare. Siamo andati al congresso con una concreta idea di rimettere in discussione il nome, ma il precipitare della situazione ci ha fatto rinviare il problema.
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