(ASI) “Le gravissime violenze sessuali di gruppo ai danni di alcune giovani donne, verificatesi a Piazza Duomo a Milano durante la notte di Capodanno, inizialmente sono passate quasi inosservate e rimaste avvolte nel silenzio.
È soltanto a distanza di giorni che stanno emergendo gli elementi di una serata agghiacciante e che richiama alla memoria quanto accaduto in Germania, a Colonia nella notte di Capodanno del 2016, quando centinaia di arabi e nordafricani, divisi in gruppi organizzati, aggredirono, molestarono e violentarono circa 90 donne. La Procura di Milano ha avviato le indagini ed attraverso i filmati e le testimonianze si spera che i responsabili siano individuati e puniti per gli atti di violenza sessuale di gruppo. La situazione non è ulteriormente degenerata soltanto per l’intervento delle Forze dell’ordine, che hanno dovuto affrontare e fronteggiare un branco di stranieri a caccia di donne da molestare; un rituale quello delle violenze sessuali, diffuso nei paesi di origine degli extracomunitari ripresi nei filmati. Una consuetudine da celebrare nelle ricorrenze in cui, nel calendario islamico, si chiude il mese di digiuno. I filmati di quella notte sono sconvolgenti, per le scene di violenza e per l’impunità ostentata dai predatori sessuali, per cultura abituati alla sottomissione ed alla subalternità femminile. E lascia allibiti anche il silenzio dei vertici istituzionali comunali di Milano e di quelli del governo nazionale che, al di là delle dichiarazioni di generica condanna dei fatti, non si sono assunti le dovute responsabilità. Fratelli d’Italia ha già annunciato che presenterà un’interrogazione al ministro dell’Interno in relazione a quanto accaduto a Milano la notte di Capodanno, in cui si sono registrate risse, aggressioni e appunto molestie e violenze sessuali, in un contesto in cui, peraltro, per contrastare la diffusione della pandemia erano state vietate le feste di piazza e ogni forma di assembramento pubblico”.
Lo dichiara in una nota la senatrice di Fratelli d’Italia, Isabella Rauti, responsabile del Dipartimento Pari opportunità, Famiglia e Valori non negoziabili.