(ASI) "La crisi economica innescata dalla pandemia ha ridotto fortemente la domanda di lavoro in Italia e in Europa, accelerando al contempo processi di trasformazione già in atto. Il dibattito incentrato esclusivamente sul tema dei sussidi appare ormai surreale e fuorviante. Per rilanciare l'occupazione occorre uscire dall'ottica dell'emergenza e superare gli interventi a carattere assistenziale, invertendo radicalmente rotta rispetto alla logica fallimentare del passato.
Urge un Piano nazionale per il lavoro in cui far convergere le misure previste nel Recovery Plan, le politiche industriali volte a sostenere gli asset strategici della nostra economia, e gli investimenti infrastrutturali indispensabili per promuovere lo sviluppo e la modernizzazione del Paese. E' fondamentale, inoltre, stabilire un livello centrale di coordinamento delle politiche attive del lavoro, riformando radicalmente gli attuali centri per l'impiego, accorpando i numerosi soggetti esistenti e potenziando quei programmi di formazione professionale che rispondano alla richiesta di personale qualificato da parte delle imprese. E' prioritario, dunque, puntare sull'innovazione e sulla valorizzazione delle competenze per riattivare il mercato del lavoro e favorire l'occupazione". Lo ha dichiarato Paolo Capone, Segretario Generale dell'UGL, in merito alle misure necessarie a incentivare la creazione di nuovi posti di lavoro.