(ASI) Da quello che si legge nello schema di decreto recentemente predisposto dal MEF per riattivare il nuovo redditometro, le spese per manutenzioni straordinarie relative agli immobili del contribuente concorreranno alla determinazione del reddito complessivo sinteticamente accertabile.
Ma questo sarebbe veramente assurdo! Oltre alla persecuzione fiscale del redditometro questa misura rappresenterebbe un deterrente al funzionamento del bonus. Da una parte si cerca di incentivare l’economia, e l’edilizia in particolare, con questi bonus, superbonus e sgravi che spingono le persone a intervenire sul proprio patrimonio immobiliare, poi però scopriamo che le spese sostenute andranno ad incidere sul calcolo del redditometro. In questi ultimi anni, complici le agevolazioni fiscali concesse sugli interventi edilizi, molti contribuenti hanno sfruttato tali detrazioni, per cui la presenza di interventi di manutenzione straordinaria degli edifici potrà essere ricorrente nella determinazione sintetica del reddito accertabile.
È chiaro quindi che le persone potrebbero essere disincentivate nel fare questo tipo di interventi, con ricadute negative non solo sul sistema economico in genere e quello dell’edilizia in particolare ma anche sulla quantomai necessaria riqualificazione del nostro patrimonio edilizio. Se si vuole dare un futuro al settore edilizio bisogna dare risposte all’emergenza abitativa e legarla a un vasto programma di riqualificazione energetica di case, quartieri, periferie. Pensiamo inoltre al sisma bonus e quindi agli interventi antisismici che rappresentano un’ottima opportunità per la nostra Regione; se non si corregge lo schema di decreto sul redditometro lo stesso rappresenterà un deterrente. Una follia che se confermata va corretta subito.