(ASI) Un vecchio detto cita “l’inferno è lastricato di buoni propositi” e mai come in questo momento tali parole riflettono la situazione della scuola. Se dovessimo attenerci a quanto dichiarato e ripetuto dal Ministero e leggere ciò che sembra dato per certo sui vari documenti, non ultimo quello concernente il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), dovremmo essere di fronte ad una svolta epocale nel comparto scuola tale da sbalordire il mondo intero.
“Purtroppo così non è! - afferma categorica Ornella Cuzzupi, Segretario Nazionale dell’UGL Scuola - La situazione della scuola, visto ciò che è stato fatto sino ad ora, rimane del tutto immutata e anzi, in taluni aspetti, persino peggiorata considerata la tempesta abbattutasi della pandemia. Dispiace dirlo ma sono mesi e mesi che il nostro grido d’allarme sulla necessità di un sano realismo e di un confronto a più voci rimane inascoltato. E, ancora una volta, si è dato spazio all’annuncite di turno e a imponenti piani d’ipotetico sviluppo e d’importanti investimenti il cui fine, considerato quel che è oggi, appare disgraziatamente di un genere diverso dall’interesse per l’istituzione. Un gioco delle parti addirittura peggiore di altri”.
Il Segretario Nazionale UGL Scuola rileva in maniera decisa le incongruenze tra quanto prospettato e quanto in realtà si sta facendo. “Occorre dare atto, a chi scrive certi documenti, di avere la capacità di render bene l’idea di quel che dovrebbe essere. Il punto focale, invece, è dal dove e come partire per realizzare tali rivoluzioni copernicane nel segmento più importante per lo sviluppo futuro di un Paese”.
L’analisi di quel che è appare sotto gli occhi di tutti; delineare il come dovrebbe essere, paradossalmente, è ancora più semplice. “Il problema è spiegare come agire, con quale tempistica e in che modo continuare nel mentre si realizzano le cose, penso ad esempio alle carenze strutturali e agli adeguamenti richiamati ormai in ogni documento. Nel frattempo assistiamo ancora allo scempio di un settembre prossimo a venire senza certezze, di classi pollaio che rimangono tali, di precari sempre più precari e di una scuola d’estate che, come si sta costruendo, nessuno vuole. In tutto ciò – continua il Segretario Nazionale - non dimentichiamo come nessuna scuola sia stata formalmente ancora dotata di un minimo d’apparecchiatura per la corretta sanificazione degli ambienti. E stiamo qui a valutare i Piani di Ripresa senza nemmeno sapere nel mentre cosa fare! Noi UGL Scuola da sempre ci stiamo battendo affinché gli interventi siano concreti e abbiamo solide basi, i venditori di fumo e quelli di chimere adesso non possono più aver spazio e attendibilità. Ne va del futuro del Paese. Questo lo diciamo al Ministro e a tutte quelle forze che, senza pregiudizi, sono come noi pronte al confronto e a un contributo realistico e vero! Dopo ci sarà solo il tempo della mobilitazione”.