Non possiamo permettere che l’Italia, che vede nel turismo e nel made in Italy, nello stile di vita e nelle sue bellezze il volano per la nostra economia e la nostra identità, si privi di una compagnia di bandiera”.
È quanto ha dichiarato il vicepresidente della Camera dei deputati Fabio Rampelli di Fratelli d’Italia intervenendo in aula Giulio Cesare nel dibattito su Alitalia.
“Alitalia- ha aggiunto - è tra le migliori compagnie al mondo, prima in Europa per puntualità e tra le primissime per la sicurezza, prima per il catering, i nostri piloti sono i migliori, i nostri operai della Ams sono una punta di eccellenza, i servizi a terra, la manutenzione, l’assistenza al volo sono esemplari. E’ vero ha ricevuto molto dallo Stato ma ha anche dato tanto all’erario: Iva per oltre un miliardo di euro l’anno e irpef di oltre 10 mila persone, più l’indotto. La verità è che per troppi anni sono state fatte politiche aziendali sbagliate: nonostante l’Italia sia azionista dell’Eni, paghiamo il carburante più delle altre compagnie. Poi: perché è stato consentito alle agenzie low cost di atterrare nei principali aeroporti mentre in altre nazioni le stesse atterrano lontano dagli aeroporti principali per evitare la concorrenza sleale, vivendo di lavoro precario e pagando le tasse all’estero. Vogliamo ricordare che lo Stato francese partecipa Air France e quello tedesco Lufthansa? Perché noi no?”
“Riteniamo indispensabile che lo Stato italiano sia presente in Alitalia e che il Governo Draghi debba sventare il tentativo europeo di affondarla per conquistare il nostro ricco mercato, occorre difendere la nostra sovranità nazionale e trasportistica. Fratelli d’Italia garantisce il suo impegno per rilanciare Alitalia e respingere frazionamenti e nanismo, utili solo a Francia e Germania, pronte a cannibalizzare il nostro patrimonio culturale, naturalistico e turistico”