Migliaia di ristoratori hanno invaso le strade delle città italiane unendosi alla protesta dei tassisti.
(ASI)
Milano, Firenze, Bologna, Foggia e, questo pomeriggio,
Perugia.
In migliaia nel mondo della ristorazione riunito sotto la sigla TNI Horeca Italia si sono mobilitati oggi nelle strade italiane unendosi alla protesta dei tassisti. A Milano alle 8.30 un migliaio di persone a piedi e taxi si sono ritrovati davanti alla stazione, con un lungo corteo che ha raggiunto il centro di Milano per poi tornare alla stazione.
A Bologna il corteo di taxi e ristoratori a passo d'uomo è partito dalla Regione Emilia-Romagna fino a piazza Maggiore.
Nel capoluogo toscano lungo serpentone di taxi, auto e scooter, per un totale di quasi 3mila mezzi, ha sfilato a suon di clacson bloccando la zona dell'Isolotto e di Porta Romana. Partendo da via Simone Martini si sono diretti in piazza Signoria, dove la manifestazione si è conclusa. Una delegazione ha poi incontrato il sindaco Dario Nardella, che ha preso l'impegno di sospendere da venerdì prossimo il divieto di vendita degli alcolici durante i fine settimana e di adoperarsi per la concessione straordinaria anche quest'anno, fino al 31 dicembre, di spazi gratuiti extra ai ristoranti per i tavolini all'aperto. Alle 16.30 appuntamento con il prefetto e domani, sabato, è previsto un incontro con il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, con il quale la delegazione di TNI Horeca Italia si confronterà sulle nuove misure che arriveranno per la ristorazione.
“Due anni di prese in giro, non ne possiamo più. Chiediamo indennizzi adeguati per le perdite subite fino ad oggi e per questo è urgente un nuovo scostamento di bilancio. Le misure del governo Draghi sono ad oggi del tutto insufficienti. Nel frattempo – afferma Pasquale Naccari, presidente di TNI Horeca Italia – la Regione ci ha promesso nuove misure a tutela delle categorie più colpite dalle restrizioni: è una grande vittoria che sia di esempio per le altre regioni. Abbiamo bisogno di certezze e, sopratutto, di poter tornare a lavorare. In mancanza di risposte, siamo pronti a partire da tutte le città per bloccare Roma”.
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