(ASI) Condividiamo e apprezziamo l’indirizzo del Presidente Draghi in merito a pianificare la riapertura delle scuole: ogni sforzo deve essere finalizzato a trovare soluzioni veloci e praticabili affinché, a partire da nidi, scuole d’infanzia e primaria, possano riprendere le attività scolastiche in piena sicurezza per bambine, bambini, docenti e personale scolastico. La primavera cominci dalla scuola.
Affidiamoci alle evidenze scientifiche e a dati aggiornati sulla diffusione delle varianti Covid-19 tra bambine e bambini, adottiamo tutte le procedure utili, a partire dagli screening di massa per tutto il mondo della scuola, da ripetere periodicamente, dalla profilazione di ogni scuola sul numero di contagi e quarantene e tutti i presìdi sanitari e tecnologici, come i depuratori d’aria dotati di filtro che inattiva il virus (entrambe le esperienze sono già praticate), acceleriamo sulle vaccinazioni: insomma, mettiamo in sicurezza gli ambienti e il personale scolastico tutto affinché i cancelli delle scuole si riaprano alle esperienze educative e didattiche e si eviti lo stop and go che ha caratterizzato i mesi precedenti di attività scolastica. A questo scopo, si può intervenire in sede parlamentare ad arricchire le misure già previste nel decreto-legge Sostegni.
È un impegno che va perseguito con tenacia e con il coinvolgimento di tutti i soggetti interessati, perché la scuola è luogo, per eccellenza, di ri-costruzione e ri-partenza. Le nuove tecnologie sono e possono continuare ad essere messe al servizio dell’attività didattica – e adeguatamente utilizzate accorciano le distanze che anche in aula si possono instaurare tra docente e discente – ma l’esperienza della DAD o DDI non può essere la via obbligata e, soprattutto, non può essere affidata alla gestione delle famiglie che, tradotto in dato di realtà, significa sulle spalle delle mamme, magari in smart working.
Non ci nascondiamo le difficoltà, ma dobbiamo unificare ogni sforzo affinché la riapertura delle scuole non sia un auspicio ma realtà.
Dichiarazione di Manuela Ghizzoni, responsabile Istruzione, Università e Ricerca del Partito Democratico.