Covid. Tiboni (MIC): “Occupazioni Terapie Intensive: i dati precedenti smentiscono l’ennesimo lockdown imposto agli Italiani"

 Le percentuali 83% nel 1997, 47% nel 2017, 27% nel 2018 e 24% al 25 febbraio 2021"

tiboniintensive(ASI) È stato sufficiente esaminare i dati pregressi del Ministero della Salute per rendersi conto che non sussistono motivazioni valide per tenere chiusa l’economia di un intero Paese. Esaminando gli Annuari Statistici del Servizio Sanitario Nazionale si possono rilevare i dati di degenza delle Aziende Ospedaliere per singola disciplina in ordine ad ogni anno di riferimento. Abbiamo così deciso di esaminare tre periodi.

Il primo il 1997, ossia un arco temporale distante da quello attuale e due periodi relativamente antecedenti il periodo Covid-19, ovvero il 2017 e 2018. I dati ufficiali (di cui riportiamo link*) ci dicono che nel 1997 i dati di occupazione erano ben diversi da quelli attuali, coni una occupazione che andava ben oltre: 83%. Mentre negli anni appena precedenti l’era Covid-19 i dati erano del 47% per il 2017 e del 27% per il 2018. Rapportando tali dati all’anno in corso, si potrà rilevare che alla data odierna del 25 febbraio 2021, l’occupazione in Italia delle terapie intensive è pari al 24%.

Un dato che non solo non giustifica la chiusura di una nazione ma che non rappresenta affatto un elemento riconducibile ad una pandemia e/o epidemia in corso. Tutto questo non fa altro che alimentare il pensiero che i continui lockdown siano legati alla volontà di vaccinare il maggior numero di cittadini. Tenuto inoltre conto che sempre più insistentemente si parla di passaporto vaccinale. Il dubbio legato alle vaccinazioni cresce nel momento in cui andiamo ad esaminare la composizione del CTS (Comitato Tecnico Scientifico).

Con l’ordinanza del 18 aprile 2020, pubblicata in Gazzetta Ufficiale (Anno 161° Numero 105), il capo del dipartimento della Protezione Civile ne ha nominato i membri. I soggetti facente parte sono tutti legati al mondo della Sanità, infatti tra essi, i principali che rileviamo sono: “il presidente dell’Istituto superiore di sanità; il direttore generale della prevenzione sanitaria del Ministero della salute; il direttore generale dei dispositivi medici e del servizio farmaceutico del Ministero della salute; il direttore scientifico dell’Istituto nazionale per le malattie infettive Lazzaro Spallanzani; il presidente del Consiglio superiore di sanità del Ministero della salute; il direttore generale dell’Agenzia italiana del farmaco; il segretario generale del Ministero della salute; il direttore generale della programmazione sanitaria del Ministero della salute; il rappresentante della Commissione salute designato dal Presidente della Conferenza delle regioni e province autonome; il direttore del Dipartimento emergenze, anestesiologia e rianimazione del Policlinico universitario A. Gemelli; il direttore del Dipartimento scienze dell’invecchiamento, neurologiche, ortopediche del Policlinico universitario A. Gemelli; il rappresentante dell’Organizzazione mondiale della sanità; il direttore dell’Ufficio prevenzione delle malattie trasmissibili e profilassi internazionale del Ministero della salute; il presidente della Società italiana di pneumologia ed il presidente della Società italiana di pediatria”.

Tutti esponenti di un mondo, quello sanitario, che non possono non essere né aggiornati né al corrente dei dati di degenza ospedaliera per singola disciplina negli anni precedenti il periodo Covid-19. Soprattutto nel momento in cui la giustificazione ai continui lockdown ricade sulla “saturazione” delle terapie intensive. A tal proposito ricordiamo il titolo apparso su “la Repubblica” il 24 febbraio scorso, in cui il Ministro Speranza dichiarava: "Non possiamo allentare le misure. In 5 regioni terapie intensive sopra la soglia critica”. Ci chiediamo quindi quali siano le vere motivazioni per le quali si tiene un intero Paese agli "arresti domiciliari”, sapendo che ciò porterà alla morte l’intera economia. Una motivazione smentita dai dati di occupazione delle terapie intensive rispetto ai periodi che vanno dal 1997 al 2018. Lo dichiara in una nota il Coordinatore Nazionale dell’Organizzazione Politica Italia nel Cuore (MIC).

Note

Attività di degenza delle Aziende Ospedaliere  anno 1997: http://www.salute.gov.it/imgs/C_17_pubblicazioni_1916_allegato.pdf

Attività di degenza delle Aziende Ospedaliere  anno 2017: http://www.salute.gov.it/imgs/C_17_pubblicazioni_2879_allegato.pdf

Attività di degenza delle Aziende Ospedaliere  anno 2018: http://www.salute.gov.it/imgs/C_17_pubblicazioni_2980_allegato.pdf

Italia Dati Terapia Intensiva Rilevazione del 25 Febbraio 2021: https://www.agenas.gov.it/covid19/web/index.php

 

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