(ASI) 1 Andreotti, 2 Amato, 3 Ciampi, 4 Berlusconi, 5 Dini, 6 Prodi, 7 D’Alema, 8 Amato, 9 Berlusconi, 10 Prodi, 11 Berlusconi, 12 Monti, 13 Letta, 14 Renzi, 15 Gentiloni, 16 Conte 1 e 17 Conte 2 ed ora la farsa del diciottesimo.
Sono questi i Governi che si sono susseguiti dal 1989 ad oggi, 18 Governi in 32 anni, uno ogni 1,7 anni. In quasi mezzo secolo abbiamo visto alternarsi tutte le correnti politiche, da destra a sinistra, nessuna esclusa. Con un'eloquente capacità oratoria i nostri politici sono sempre riusciti a mantenere intatti i loro privilegi. Con una forza di persuasione ed efficacia degna dei migliori predicatori, hanno dispensando nel tempo la miglior cura per il paese Italia: cura che si è tradotta con un'economia all collasso ed un tasso di povertà senza precedenti. La domanda viene spontanea: “è tutta responsabilità della classe politica?”. La risposta la troviamo nelle parole di George Orwel, noto giornalista e scrittore britrannico, che agli inizi del ‘900 scriveva: “Un popolo, che elegge corrotti, impostori, ladri e traditori, non è vittima, è complice”.Una politica sana deve essere al “servizio” del Paese e deve forgiarsi su un'assoluta dedizione al “bene comune”. Ed è questa l'unica via per ritornare ad essere un paese fiorente. Lo scadimento della politica Italiana ha avuto inizio con la fine della prima repubblica e, mai come oggi, la politica era caduta così in basso. Dedicarsi alla politica vuol dire dedicarsi alla collettività, e l’espressione di voto è la prima forma di partecipazione. Proprio su questo dobbiamo riflettere, affinché maturi in tutte le persone etiche una nuova consapevolezza che sia presupposto di rinnovamento. L’uomo politico di oggi è diventato il male da estirpare, un male che ha prodotto la distruzione del “senso dello Stato”. L’intera classe politica da sinistra a destra va cacciata. Non dimentichiamo che anche quegli oratori di destra che potrebbero rappresentare il "male minore", siedono da decenni sullo scranno del Parlamento, ed hanno partecipato attivamente alla distruzione del nostro Paese. Votare ha un significato espressivo, ha a che fare con la nostra identità di cittadini, con la nostra visione del mondo. Votare serve a rendere noto come la pensiamo, serve a manifestare i nostri ideali ed a mostrare la fedeltà ai nostri principi. Principi che non possono essere più sostenuti da una politica fatta di slogan. Ed è proprio quando il voto non trova corrispondenza nei fatti che diventa un voto rubato. Proprio quello che succede oggigiorno. Torniamo quindi a difendere la nostra bella Italia imboccando un cammino virtuoso. Unitevi con noi al nostro “Esercito”. Lo dichiara il Coordinatore Nazionale dell’Organizzazione Politica Italia nel Cuore (MIC)