"Chiarire rapporti giudice Gentile e Saleh e mistero 86esima vittima”
(ASI)“La pista palestinese è circostanziata in atti e documenti, altro che campata per aria. Dalla Procura forse un pregiudizio ideologico: la pista non fu mai veramente seguita con indagini ma venne archiviata in fretta e fu
I cablogrammi di Giovannone, gia’ parzialmente trapelati tramite il lavoro delle commissioni parlamentari d’inchiesta, qualora confermati ufficialmente, racconterebbero una diversa narrazione della strage di Bologna e di tanti altri fatti, come la strage di Ustica, che avvengono nello stesso scenario internazionale. In particolare, Giovannone avrebbe confermato la volontà di ritorsione dei palestinesi verso l’Italia dopo l’arresto di Saleh e la conseguente rottura del ‘Lodo Moro’, l’accordo di santuarizzazione del territorio italiano in cambio dell’immunità per i militanti palestinesi. Anche il Copasir chiese, con una deliberazione assunta alla unanimità e dopo aver letto quei documenti, di desecretare le note di Giovannone dal Libano inerenti nello specifico l’assassinio di Aldo Moro e le stragi di Ustica e Bologna. Tutti coloro che hanno letto quelle carte sono convinti che possano contribuire a svelare la verità, quella che dobbiamo alle vittime e ai loro familiari. È necessario fare chiarezza sulla vicenda del giudice Gentile e sugli inquietanti rapporti, con continui appuntamenti e scambio di regali, con il capo delle operazioni palestinesi in Italia Abu Saleh, vero e proprio “filo rosso” che lega le vicende italiane dell’epoca e porta fino alla rete Separat di Carlos “Lo sciacallo”. Dopo 40 anni, i familiari di Maria Fresu ancora aspettano di ritrovare il corpo. I resti appartengono, come da rilievi peritali, a due persone diverse. Non sappiamo ancora la verità su “Ignota 86” e nessuno indaga. Il 2 agosto 1980 a Bologna erano presenti terroristi internazionali e italiani legati al gruppo di Carlos "lo Sciacallo", esperti in trasferimenti di esplosivi, spesso per il Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina, frangia marxista dell'Organizzazione per la Liberazione della Palestina e in connessione con il Kgb. Chiediamo che venga fatta chiarezza su queste vicende, perché le vittime e ai loro familiari meritano la verità storica e giudiziaria.” Così in una nota il fondatore dell’Intergruppo “La verità oltre il segreto”, deputato Federico Mollicone.



