(ASI) Firenze - Partite Iva e ristoratori domani in piazza. “Altro che rossa: l’Italia è in zona nera. Il governo ha fatto dei danni irreparabili e ora gli presentiamo il conto”.
Appuntamento mercoledì 23 dicembre, a partire dalle 10 in piazza San Silvestro a Roma. Sarà l'ultimo giorno, prima che l'Italia diventi appunto tutta zona rossa. L’iniziativa è organizzata da Mio Italia, Movimento Imprese Ospitalità, da Ristoratori Toscana e da TNI-Tutela Nazione Imprese.
"È arrivato il momento di unire le forze, di compattare tutte le associazioni di categoria del mondo dell’ospitalità per difendere il nostro settore, fondamentale per tutta l’economia italiana, e chiamare a raccolta tutte le Partite Iva soffocate dalle decisioni improvvisate del governo Conte". Paolo Bianchini, presidente nazionale di Mio Italia (Movimento imprese ospitalità aderente a Federturismo Confindustria), e Pasquale Naccari, presidente di Ristoratori Toscana e di TNI, lanciano un appello deciso, dopo il decreto Natale del governo: "Non possiamo più aspettare; le nostre aziende stanno soffocando e il governo ci ha continuamente tolto ossigeno, adottando solo scelte scellerate, lontane dalla realtà del quotidiano e “aiutandoci” con una vera e propria elemosina di Stato. Adesso o mai più: o facciamo subito fronte comune o sarà troppo tardi. Sarebbe inutile compattarsi dopo la morte del nostro settore e dell'economia Italiana”, affermano Bianchini e Naccari. Di qui l’appello a scendere in piazza a tutte le associazioni di categoria riconosciute e a quelle libere, ai singoli imprenditori e a chi ha a cuore le sorti della nostra amata Italia. “Dobbiamo dimostrare al governo unità, con una grande prova di maturità, in questo momento drammatico per le nostre aziende e per l'intera economia italiana".
“Ristoratori contro commercianti, commercianti contro partite Iva. Il tentativo del governo di metterci tutti contro tutti è vergognoso. Ma non dobbiamo dividerci. E' il momento di unirci - proseguono Bianchini e Naccari -. Per questo abbiamo deciso di tornare di nuovo a Roma, insieme alle altre categorie. Il nostro unico interesse è il bene comune e lo perseguiremo uniti. Siamo chiusi, dicembre è perso. Chiediamo indennizzi sulle reali perdite dovute alla pandemia, che devono andare a tutte le attività danneggiate, non ci può essere una selezione per codici Ateco né è accettabile l'esclusione delle start up”.
Nella foto, da sin Bianchini e Naccari