(ASI) Roma - «Conferma l'inadeguatezza di Azzolina la sconfitta del ministero dell'Istruzione nel braccio di ferro con il Consiglio di Stato sulla necessità della sessione suppletiva per i candidati del concorso straordinario esclusi per colpa della pandemia».
Lo dichiara il senatore Mario Pittoni, responsabile Scuola della Lega e vicepresidente della commissione Cultura a Palazzo Madama, che spiega: «Se viene imposta tale procedura (tranquillamente sostituibile, vista l'emergenza, con assunzioni da graduatoria), andava almeno aperta a chiunque ne ha diritto. Azzolina, invece, si è fatta coprire da un altro ministro grillino, Fabiana Dadone titolare della Pubblica Amministrazione, per giustificare il suo no. Ma un concorso straordinario - lo dice la parola stessa - non è la classica selezione pubblica per titoli ed esami per la quale è sempre valsa la regola dell'irripetibilità delle prove scritte a tutela della par condicio. Lo straordinario è un concorso "dedicato" a una particolare categoria: solitamente docenti con contratto a tempo determinato reiterato oltre i limiti stabiliti dall'Ue. Precludere la suppletiva a chi non può partecipare per motivi indipendenti dalla sua volontà significa togliergli la possibilità di stabilizzare la propria posizione lavorativa, di fatto negando la ratio che - conclude Pittoni - ha indotto il legislatore a normare la procedura straordinaria».