I dati, agghiaccianti, diffusi dall'Eures lo dimostrano in maniera inequivocabile. Le 3344 donne uccise in Italia negli ultimi vent'anni, 91 solo nei primi dieci mesi del 2020, una ogni tre giorni, sono una fotografia spietata di un problema che né la politica né la società sono ancora riusciti ad arginare, complice la pandemia sanitaria che con il lockdown ha accelerato la correlazione tra la convivenza e il rischio di omicidi, con i femminicidi familiari che sono aumentati nell'ultimo anno dell'89 per cento". Lo ha detto l'europarlamentare della Lega Luisa Regimenti, medico legale e responsabile Sanità per il partito nel Lazio, nel corso della manifestazione "Il Muro delle bambole", organizzata a Roma in occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne.
"Occorre agire con fermezza e in velocità – ha proseguito Regimenti – le donne vittime di violenza hanno bisogno di essere tutelate veramente dallo Stato, non solo a parole. L'omicidio, innanzitutto, deve essere punito con maggiore severità, l'aggravante di femminicidio è un tipo di reato ancora non contemplato nel nostro ambito giuridico ed è quanto mai urgente inserirlo nel codice penale italiano. La politica si occupi di sostenere con risorse congrue le strutture antiviolenza, ancora poche e inadeguate e gli indennizzi delle donne vittime di violenza e delle loro famiglie. Il Codice Rosso – ha concluso l'esponente del Carroccio – è un punto di riferimento importante in un percorso di difesa di chi subisce soprusi, ma non basta e serve ampliare il raggio d'intervento legislativo".
All'iniziativa odierna hanno preso parte la Rete europea delle donne, una sorta di 'contenitore' di professionalità femminili impegnato in attività sociali e nella lotta alla violenza di genere, i deputati della Lega Francesco Zicchieri e Claudio Durigon, il II Circolo "Largo Mascagni" di Roma, l'avvocato Marco Valerio Verni, zio di Pamela Mastropietro, la giovane barbaramente uccisa da un pusher nigeriano a Macerata.