(ASI) La Ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, ha incontrato oggi, in videoconferenza, i rappresentanti dell’Organizzazione Mondiale della Sanità e dell’UNESCO per confrontarsi sull’evoluzione della pandemia in ambito scolastico.
In particolare, erano presenti, per l’OMS, il direttore regionale per l’Europa, Hans Kluge, e il direttore vicario, dell’OMS, Ranieri Guerra. Per l’UNESCO ha partecipato il Direttore delle Politiche per l’apprendimento permanente, Borhene Chakroun. Per l’Italia, oltre alla Ministra, hanno partecipato il Presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, Silvio Brusaferro, il Coordinatore del Comitato tecnico-scientifico per l’emergenza, Agostino Miozzo, il Presidente della Società Italiana di Pediatria, Alberto Villani, il Direttore dell’INAIL, Sergio Iavicoli.
L’incontro è stato sollecitato dalla Ministra per avere un confronto sulle misure intraprese dai diversi Paesi in ambito scolastico e sulle evidenze scientifiche legate sia al contagio in età scolare che ai rischi collegati alle chiusure. La Ministra ha ripercorso le misure attuate dall’Italia per la riapertura delle scuole a settembre e ha illustrato la situazione attuale.
“Come Ministra sono convinta che dobbiamo fare ogni possibile sforzo per tenere le scuole aperte. È un nostro dovere garantire un’istruzione di qualità alle nostre studentesse e ai nostri studenti”, ha detto Azzolina, ribadendo, poi, che “quando le regole sono rispettate le scuole sono fra i luoghi più sicuri per i nostri ragazzi”.
L’OMS, sulla base di dati e informazioni aggiornati, ha affermato che l’impatto dei contagi nelle scuole risulta essere limitato, che la trasmissione tra gli studenti avviene soprattutto fuori da scuola e che, in ogni caso, la probabilità di contagio risulta più bassa nei bambini. È stata ribadita, dunque, l’opportunità di rendere i provvedimenti di chiusura delle scuole il più possibile limitati e circoscritti, garantendo sempre la massima attenzione agli studenti con difficoltà. In merito a tale aspetto i rappresentanti dell’OMS hanno espresso apprezzamento per le politiche adottate dall’Italia. Inoltre, è stata condivisa la preoccupazione per le conseguenze che una chiusura prolungata delle scuole può comportare in termini di impatto psicologico e di dispersione scolastica.
Nel concludere la riunione, da parte dell’OMS è stata sottolineata l’importanza del mantenimento della didattica in presenza.