Così i parlamentari del Dipartimento Economia della Lega in una nota. “L’azione del Governo è stata ritardata dall'insistenza del Pd nel difendere un’istituzione datata come il MES, rifiutata da tutti gli altri Stati membri. I ritardi, che hanno inciso sulla carne viva di autonomi, imprenditori, professionisti, vanno messi in conto al provincialismo dei cosiddetti europeisti. Un minimo sindacale di competenza macroeconomica e di frequentazione delle istituzioni europee chiarisce che non c’è altra strada per evitare di stroncare la ripresa con una crisi da sovraindebitamento. Il nemico della pacifica convivenza fra popoli europei è chi, come il Pd, difende posizioni insensate e di retroguardia, non chi le critica in modo documentato e costruttivo. Ribadiamo quindi la nostra proposta, già fatta a marzo, di destinare gli 80,5 miliardi di capitale versato nel MES alla BEI, perché li metta a garanzia di prestiti alle piccole e medie imprese, e di consolidare i titoli di Stato acquistati dalla BCE col programma PEPP (1350 miliardi, destinati ad aumentare). Un Governo che non sia nemico dell’economia reale, delle piccole imprese, delle famiglie, delle partite IVA, dovrebbe difendere questa posizione in Europa, anziché denigrarla perché sostenuta dall'opposizione, salvo poi sottoporsi all'umiliazione di un voltafaccia quando da Berlino arriva l’inevitabile “contrordine compagni!”.