(ASI) "Sono tempi difficili, nel pieno di una crisi globale senza precedenti, messi a nudo prima, e risaltati poi, dall’epidemia-pandemia da Coronavirus. Troppi i problemi nazionali ed internazionali. L’economia italiana è ormai risaputo che soffre da tanto, anzi troppo tempo!
Negli ultimi anni si è assistito ad un lento ma inesorabile fallimento dell’introduzione dell’Euro. Due grandezze socio-economiche su tutte stanno lì a testimoniare: disoccupazione e povertà, in costante e preoccupante aumento.
In Italia i governi che si sono succeduti hanno usato senza senso la ‘’scure’’ dei ‘’tagli’’ alla spesa pubblica, senza nel contempo procedere ad effettuare gli opportuni investimenti strutturali, al passo con gli altri paesi dell’Unione Europea.
Nessun investimento in infrastrutture, idee ed azioni nulle per portare linfa vitale per il lavoro, pensioni al minimo ed addirittura ‘’privilegi’’ per i ricchi, che, oggi come oggi, diventano sempre più ricchi!
La ricerca scientifica è stata abbandonata, la Sanità è stata depredata, il sistema di istruzione nazionale, fattore di coesione culturale e sociale del nostro Paese, è stato di fatto svilito, disgregato e depauperato del suo valore!
La Giustizia, ormai bistrattata, è divenuta strumento di pochi per condizionare la politica e le decisioni dello Stato.
Di anno in anno la nostra economia perde pezzi importanti, grandi ‘’storie aziendali” svendute al miglior offerente ed acquistate da Germania, Francia ed Olanda con ovvie conseguenze catastrofiche per il Made in Italy.
Tutto ciò è accaduto e sta accadendo ancora per due ordini di motivi.
Nessuna riforma della ‘’gestione’’ della moneta Euro all’interno dei singoli Paesi è stata approntata. Il risultato è una asimmetria tra le economie reali e monetarie dei Paesi, che grava maggiormente laddove (in Italia!) le riforme fiscali e finanziarie hanno solo amplificato i problemi!
Tornare ad idee più semplici e da adeguare alle moderne democrazie ed ai nuovi mercati è una strada percorribile.
In Italia basterebbe ritornare a stampare moneta, facendo si che la leva del binomio svalutazione-inflazione rappresenti un fattore ‘’rischio’’ condiviso tra i Paesi, riportando equità e libertà di manovra all’Italia.
Una sorta di ‘’moneta parallela’’ ci agevolerebbe per uscire da qualsiasi crisi finanziaria.
Nella UE, oggi, l’Italia è in difficoltà, l’unico aiuto offerto è quello di concedere prestiti a usura “MES, Eurobond, Recovery fund, etc..”
Ciò, comporterà ineluttabilmente un nuovo aumento della pressione fiscale e ulteriori tagli con l’ascia della spesa pubblica (sempre meno sanità, meno scuola, meno servizi, etc..)
In virtù di ciò, le ultime imprese rimaste, meno competitive, saranno condannate alla chiusura certa.
I tagli alla spesa deprimeranno i consumi e gli investimenti, e quindi distruggeranno nel lungo termine la capacità produttiva del Paese, e nel breve la domanda. L’effetto netto di tutto ciò è e sarà un ulteriore peggioramento degli equilibri finanziari, in un avvitamento senza fine. In un serio e vicino DEFAULT del Paese.
Quindi, nessuno vuole ammettere che, oggi come oggi, l’Italia – restando agganciata all’U.E. con assurdi, surreali ed inopportuni vincoli economici e finanziari – ha una prospettiva a breve-medio termine del tutto fallimentare.
Per questo motivo Italexit ed il Movimento Unione Liberazione lotteranno fianco a fianco affinche l’Italia esca una volta e per sempre dalla Gabbia dell’Euro e dell’Unione Europea riconquistando la propria sospesa Sovranità!" Così in una nota congiunta Italexit ed il Movimento Unione Liberazione.