(ASI) “Il Mes non ha nulla a che fare con la solidarietà europea. Le condizionalità sono state eliminate solo per l’accesso al credito e non per la restituzione del prestito.
Quando infatti la crisi sanitaria verrà superata, gli Stati membri - si legge nelle conclusioni dell’Eurogruppo dello scorso 9 aprile - rimarranno impegnati a rafforzare i fondamenti economici e finanziari, coerentemente con i quadri di coordinamento e sorveglianza economica e fiscale dell’Ue.
Questo significa che nella fase di restituzione la Troika applicherà l’austerity, il Fiscal compact, il Two-Pack, e imporrà tagli draconiani e riforme neoliberiste per ottenere i soldi indietro. Chi dice il contrario mente! Il Mes non è regalo da 36 miliardi (il costo di una finanziaria) ma un prestito garantito a suon di riforme lacrime e sangue e la breccia aperta verso altri strumenti finanziari (OMT) garantiti dai gioielli di famiglia italiani. Non capiamo dunque le improvvise giravolte di alcuni esponenti del Partito Democratico che, irrazionalmente, hanno cambiato idea sull’uso del MES. Non ci sorprendono le posizioni dei vari Berlusconi, Prodi, Renzi e Monti, sono loro che hanno rovinato il nostro Paese, ma oggi al governo c’è il Movimento 5 Stelle e queste polemiche non fanno altro che indebolire la posizione negoziale del nostro Presidente del Consiglio Giuseppe Conte in Europa che, come ha più volte ribadito, prevede sì Eurobond e no MES”, così in una nota l’europarlamentare del Movimento 5 Stelle Piernicola Pedicini.