(ASI) Gentile Direttore, abbiamo letto l’intervista dell’On. Gianfranco Rotondi che dice che la sua Associazione è l’erede della Democrazia Cristiana. Numerose sentenze affermano il contrario. In Calabria alle regionali del 2020, la Democrazia Cristiana non si è presentata, c’era invece il simbolo dell’UDC dell’On. Cesa che ovviamente è altra cosa.
Vi preghiamo di pubblicare queste righe e la diffida allegata che è stata inviata, oltre che alle Questure e alle Prefetture, anche a numerosi soggetti fra cui l’On Rotondi. Cordialità.
Firmato; Franco De Simoni, Segretario Politico nazionale
Raffaele Cerenza Segretario Amministrativo nazionale
La Corte di Appello di Roma con sentenza n.1305 del 2009, passata in giudicato a seguito di sentenza n. 25999/10 delle sezioni unite della Cassazione, ha statuito che, nonostante la diaspora degli organi di vertice all’inizio del 1994, la Democrazia Cristiana è restata in vita negli e con gli iscritti del 1993, anno dell’ultimo tesseramento. Ha statuito, altresì, che conseguentemente sia il partito politico della Democrazia Cristiana, in giudizio nella persona di Angelo Sandri, qualificatosi segretario politico nazionale, sia l’Unione dei Democratici Cristiani e dei Democratici di Centro UDC, sia il Centro Cristiano Democratici CCD, sia i Cristiani Democratici Uniti CDU, sia il Partito Popolare Italiano PPI, non possono essere identificati con la Democrazia Cristiana “storica”, data la sopravvivenza di questa negli iscritti del 1993.
Sulla base della sentenza della Corte di Appello summenzionata gli iscritti del 1993 si sono riuniti il 12 ottobre 2019, previa convocazione a mezzo di pubblici proclami pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 5 settembre 2019, parte 2°, in assemblea costituente, ridando vita alla Democrazia Cristiana storica, eleggendo le cariche di vertice: Segretario politico (De Simoni Franco), Segretario Amministrativo (Cerenza Raffaele), nonché 20 Coordinatori regionali, uno per ogni regione ed un Coordinatore nazionale (Ciccarelli Antonio), Dato che soltanto gli iscritti del 1993 avrebbero potuto ridare vita alla Democrazia Cristiana, come è stato fatto, ogni altra formazione che voglia fregiarsi della denominazione CF 96436990582 - Via Gioberti, 54 - Tel/fax. 06/88922289
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Democrazia Cristiana ed utilizzare il simbolo, lo farebbe illegittimamente. Nonostante il suddetto giudicato della Corte di Appello di Roma, che ha statuito che la Democrazia Cristiana non si è mai estinta, ma è sopravvissuta negli iscritti del 1993, e nonostante con la assemblea costituente del 12 ottobre 2019 abbia trovato continuità (sulla base di un percorso giuridico suggerito dalle sentenze suindicate) vi sono formazioni che insistono nel qualificarsi Democrazia Cristiana, tra le quali l’Associazione politica di Angelo Sandri e l’Associazione politica facente capo prima a Giovanni Fontana e ora a Renato Grassi. Per quanto riguarda quest’ultimo, l’identificabilità della sua formazione politica con la Democrazia Cristiana è stata esclusa da due sentenze passate in giudicato, la n. 14046/2014 e la n. 17831/2015, entrambe del Tribunale di Roma, sez. terza civile, dalla sentenza del Consiglio di Stato, sez. terza, n.2629/2019, dalla decisione del 12 aprile 2019 dello Ufficio Elettorale della Corte di Cassazione. L’Associazione di Renato Grassi, nonostante non potesse qualificarsi legittimamente Democrazia Cristiana, ha proceduto al tesseramento previo versamento da parte di ogni nuovo tesserato della somma di euro 10. Si chiede pertanto l’ intervento delle autorità in indirizzo perché si adoperino per far cessare l’illegittimo uso della denominazione D.C.,e del suo simbolo impedendo qualsiasi ulteriore iniziativa con tale denominazione.
Per quanto riguarda l’Associazione di Angelo Sandri vi è una situazione ancora più grave. Questi nonostante la sentenza del Tribunale civile di Roma n. 19113/2009, confermata dalla Corte di Appello di Roma con sentenza n. 805 del 2017, passata in giudicato a seguito di sentenza n. 18746/19 della Corte di Cassazione del 2019, che ha dichiarato inammissibile il ricorso di Angelo Sandri, gli fosse stato inibito di utilizzare la denominazione Democrazia Cristiana ed il relativo acronimo DC, non solo continua ad utilizzare per la sua Associazione detta denominazione ed il simbolo, ma sta procedendo al tesseramento di adepti, previo pagamento di somme varie, alla Democrazia Cristiana, proclamandosi Segretario politico della stessa. Pertanto si chiede, sia alla Prefettura che alla Questura territorialmente competenti utilizzino i loro poteri per rendere effettiva la inibizione giudiziale, di tali illegali comportamenti.
Segnaliamo all’autorità competente per territorio, perché prenda provvedimenti interdettivi in virtù degli articoli del Codice Penale N° 488 e 661 la illegittima convocazione per il giorno sabato 11 gennaio 2020, in Roma Via Giovanni Giolitti 335, da parte di Angeli Sandri convocando l’Ufficio di Direzione della sedicente Associazione Democrazia Cristiana.
Le iniziative di Renato Grassi e di Angelo Sandri, stanno generando una gran confusione che nuoce gravemente alla credibilità della ricostituita D. C. che desidera essere presente sulla scena politica come un partito fatto di persone che desiderano operare con spirito di servizio per la realizzazione del bene comune, per migliorare la qualità della vita di ogni persona e per rendere la nostra società socialmente più equa, aperta e collaborativa.
Il segretario politico Il segretario amministrativo Il coordinatore nazionale
Franco De Simoni Cerenza Raffaele Ciccarelli Antonio


