(ASI) Sei alberi su dieci (60%) sono ancora a terra ad un anno dalla tempesta Vaia che, con piogge e raffiche di vento ha colpito il Nord Italia provocando la strage di circa 14 milioni di piante nelle foreste su una superficie di oltre 41mila ettari.
E’ quanto stima la Coldiretti nel triste anniversario della tragedia che rischia di compromettere l’equilibrio ecologico ed ambientale di vaste aree montane mettendo a rischio la stabilità idrogeologica. Ad essere abbattuti sono stati soprattutto faggi ed abeti bianchi e rossi nei boschi dal Trentino all’Alto Adige, dal Veneto al Friuli Venezia Giulia dove nelle montagne – sottolinea la Coldiretti – la mancanza di copertura vegetale lascia il campo libero a frane e smottamenti in caso di forti piogge senza dimenticare gli effetti sulla grande varietà di vegetali e sulla popolazione di mammiferi, uccelli e rettili che popolano i boschi. Al danno ambientale si aggiunge – continua la Coldiretti – quello economico con importanti ripercussioni sull’intera filiera del legno e sul turismo con le attività legate alla raccolta dei frutti del bosco, in aree spesso a rischio spopolamento. I proprietari pubblici e privati dei boschi distrutti - aggiunge la Coldiretti - stanno affrontando maggiori costi per la rimozione del legname e per il ripristino del bosco ma anche le conseguenti perdite per la svalutazione del prezzo del legname. A preoccupare – precisa la Coldiretti - è l'insetto bostrico (Ips typographus) che scava nelle cortecce e provoca la moria di interi boschi soprattutto di abete rosso.
Numerose le azioni di solidarietà messe in campo da Coldiretti a sostegno delle aree colpite dalla tempesta Vaia, dalla vendita per Natale delle punte degli alberi di abete danneggiate dalla tempesta alla realizzazione da parte di donne impresa Coldiretti souvenir di legno intagliati dagli alberi atterrati per finanziare con trentamila euro il rimboschimento ad Asiago, dall’iniziativa #adottaunalbero organizzata nelle scuole di Vicenza fino a quella “#comprabellunese” con la vendita dei prodotti della montagna delle aziende che hanno sofferto i danni. Ed è recentemente partito il progetto “Lettera al prossimo” brano degli Eugenio in via di gioia che diventa un'azione per creare tramite un crowdfunding la una foresta abbattuta dalla tempesta Vaia in Trentino con la collaborazione di Coldiretti, Campagna Amica, Federforeste, Banca Etica, The Goodness Factory.
Nelle aree colpite – continua la Coldiretti – si sta facendo largo l’idea di gestire i territori con un vero e proprio piano regolatore verde che garantisca l’ambiente, valorizzi nuove attività agricole dove possibile e risponda alle esigenze di rifornimento della filiera sulla base delle quantità di legno che realmente sono necessarie, oltre a ripiantare varietà autoctone che meglio resistano alla violenza di eventi climatici sempre più estremi. Ma occorre intervenire anche sulla prevenzione favorendo la gestione dei terreni cosiddetti silenti, per i quali è difficile risalire ai proprietari o farli impegnare in una corretta gestione dei suoli. In questa fase – precisa la Coldiretti – le proposte che incentivano la ripresa tanto delle attività forestali quanto di quelle che promuovono l’acquisto e l’utilizzazione del materiale caduto o abbattuto vanno senza dubbio sostenute. Lo spazio per un rilancio della forestazione nazionale è enorme se si considera che – spiega la Coldiretti – l’Italia importa dall’estero più dell’80% del legno necessario ad alimentare l’industria del mobile, della carta o del riscaldamento per un importo di oltre 4 miliardi nel 2018. L’industria italiana del legno – conclude la Coldiretti - è la prima in Europa, ma con legname che arriva da altri Paesi vicini come Austria, Francia, Svizzera e Germania a dimostrazione di un grande potenziale economico inutilizzato.