(ASI) Abruzzo - "Sembra proprio che il territorio dei paesi di Collarmele, Pescina, San Benedetto dei Marsi, la cd. Marsica Est, sia stata scelta dagli operatori economici e dagli amministratori regionali per diventare la pattumiera dell’intero Abruzzo e delle Regioni limitrofe.
Eppure il Fucino è conosciuto in tutta Italia per essere terra di prodotti agricoli di qualità. Le nostre imprese agro-alimentari vendono i loro prodotti in tutto il mondo. In questo caso si tratta di un impianto a biometano che dovrà utilizzare circa 113 mila tonnellate l’anno di sottoprodotti agricoli e zootecnici (quantità molto considerevole!!) per la produzione di biometano. Intendiamoci bene. Il biometano può avere un ruolo fondamentale nella strategia energetica italiana, per ridurre l'inquinamento dell'aria, e nella lotta ai cambiamenti climatici, in quanto è in grado di evitare l'immissione di gas serra di almeno il 75% rispetto ai combustibili fossili; però ha anche i suoi aspetti negativi dovuti al fatto che, per produrre energia elettrica, esso dovrà essere bruciato, comportando inevitabilmente emissioni in atmosfera nocive per l’ambiente ed impattanti a livello olfattivo (puzza!!). A questo punto la domanda nasce spontanea: è giusto che la popolazione di un territorio in cui esistono già impianti di trattamento rifiuti, primo fra tutti quello di ACIAM, debba ancora una volta subire l’insediamento di altre strutture di tal genere? Speriamo che a questa domanda la politica marsicana intenda dare una risposta negativa e sappia impedire la costruzione dell’impianto in questione, senza dover distinguere tra cittadini di serie A e di serie B. “Per questo motivo ci sentiamo di esprimere solidarietà al costituendo Comitato e a tutti gli abitanti dei comuni interessati. Saremo vicini a loro in questa battaglia contro chi vuole rendere quei luoghi una pattumiera!!”, così la nota dell' Avv. Antonello Santilli Presidente O.A. WWF Abruzzo Montano.