(ASI) "L'ennesima aggressione ai danni di una poliziotta in servizio presso la sezione femminile della Casa Circondariale di Trento, verificatasi la scorsa settimana, conferma la situazione sempre più critica all'interno degli istituti penitenziari del Trentino e più in generale in quelli del Triveneto, e la necessità di un intervento deciso da parte del ministro Bonafede.
Questo anche alla luce del fatto che le continue e intollerabili aggressioni ai danni degli appartenenti alla Polizia penitenziaria delineano un quadro generale inquietante e pericoloso che impone misure urgenti e rapide". A dirlo è il senatore di Fratelli d'Italia, Andrea de Bertoldi, segretario della Commissione Finanze e Tesoro, presentando un'interrogazione al ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede.
"Come riferisce il Sappe la situazione all'interno degli istituti penitenziari del Trentino si è notevolmente aggravata rispetto agli anni precedenti. In un contesto generale i dati riferiti al primo semestre del 2019 testimoniano: 5.205 atti di autolesionismo, 683 tentati suicidi, 4.389 colluttazioni, 569 ferimenti, 2 tentati omicidi. Ma quello che preoccupa è che tali episodi di violenza si sono concretizzati proprio quando sempre più carceri hanno introdotto la vigilanza dinamica ed il regime penitenziario ‘aperto’, ossia con i detenuti (più ore al giorno) liberi di girare per le sezioni detentive con controlli sporadici ed occasionali della Polizia Penitenziaria. Da qui la necessità di un intervento rapido ed efficace da parte del Ministero della Giustizia, per fronteggiare le costanti criticità penitenziarie, a cominciare proprio dal ripianamento delle carenze organiche dei Reparti di Polizia Penitenziaria, che proprio nel Triveneto risultano insufficienti", conclude il senatore de Bertoldi