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Berlusconi e la manovra economica
(ASI) La prima cosa che balza evidente all’occhio ascoltando le dichiarazioni del governo e dei partiti della maggioranza ( spesso in disaccordo tra di loro ) è l’incoerenza tra le affermazioni recenti di Berlusconi in cui asseriva che tutto andava bene, che l’Italia, grazie alla sua personale e lungimirante saggezza era messa molto meglio delle altre nazioni Europee, che la ripresa era già in atto e che non c’era alcuno motivo di preoccuparsi. Poi i fatti hanno smascherato le bugie in cui il novello Pinocchio nazionale è stato costretto a riconoscere anche grazie all’azione dell’Europa e prendere atto “ob torto collo” che c’è un problema, che il problema è grosso, che l’Italia corre il pericolo di vedere la sua economia franare sotto il peso del debito pubblico e del disavanzo di bilancio e che se non si seguiranno i consigli ( o meglio gli ordini ) dell’Europa che in cambio sta acquistando le nostre obbligazioni di Stato, anche l’Italia potrebbe fare la fine della Grecia o dell’Argentina.

Naturalmente all’Europa interessa più l’entità della manovra che ha ordinato al governo italiano che non la sua composizione e qui saltano fuori il cinismo, le diversità, le speculazioni politiche ed il solito spirito liberal-capitalista di questa maggioranza che ha organizzato la manovra da 45 miliardi di euro distribuendo in modo iniquo gli oneri che ne derivano in modo da salvare i propri referenti elettorali, la casta politica, i grandi evasori ed elusori fiscali, i grandi patrimoni per scaricare, al solito, la maggior parte del peso suoi soliti poveri cristi che già pagano regolarmente le tasse, che hanno stipendi al limite della sussistenza e che non hanno né furbizia malandrina, né protettori ..!!

Pensioni, aumento dell’IVA, sospensione delle tredicesime agli statali, congelamento delle liquidazioni di fine rapporto sono alcuni dei provvedimenti previsti che indicano in quale direzione vadano i tagli proposti dal governo. Poi, nella stessa maggioranza, c’è Bossi che per difendere il suo oricello elettorale non vede di buon occhio né l’eliminazione delle province che al nord sono diventate “strumentum regni” della lega, né la riforma delle pensioni, ci sono nel PDL coloro che osteggiano un’eventuale contributo di solidarietà da parte dei più ricchi del Paese o che non vedono di buon occhio tagli reali e sostanziali ai costi della politica ..

Insomma l’ipotesi della manovra è stata come liberare un gatto arrabbiato in un pollaio!

Nessuno che parli seriamente di combattere l’evasione fiscale che, contrariamente ai comunicati governativi è aumentata anziché diminuire, ma addirittura c’è chi ha la faccia tosta di ventilare la possibilità di un ennesimo condono che premierebbe la disonestà e punirebbe la correttezza ( nel 2011 l’imponibile evaso in Italia è cresciuto del 13,1% con punte record nel nord, dove ha raggiunto il 14,2%. In termini di imposte sottratte all’erario, siamo nell’ordine del 51,1% pari a 180,3 miliardi di euro all’anno. La stima è stata effettuata dal KRLS Network of Businnes Ethics per conto dell’associazione Contribuenti italiani e sarà pubblicata nel prossimo numero di “Contribuenti.it Magazine” ) nessuno che parli di distribuire l’onere della manovra in modo più equo e cioè, anche secondo il dettato della costituzione, secondo le disponibilità di ciascuno, e facendo pagare a chi non ha mai pagato, ma tutti sono solamente alla ricerca del consenso elettorale per conservare quel potere fine a se stesso che viene usato per la propria perpetuazione!

Vorremmo vedere una seria caccia all’evasione con pene che la rendano assolutamente non conveniente.

Vorremmo che tutti pagassero allo Stato quello che i cittadini onesti pagano e che si togliesse alle cooperative ed al Vaticano quegli ingiusti privilegi fiscali che oltretutto danno luogo a situazioni di concorrenza sleale.

Vorremmo che i Condoni, data la loro natura di incoraggiamento a delinquere fossero proibiti per legge e fossero compresi nel reato penale di “Istigazione a delinquere”.

Vorremmo che le aziende che delocalizzano la produzione all’estero e la commercializzano in Italia dovessero pagare una tassa adeguata di compensazione rispetto a coloro che producono in Italia.

Vorremmo insomma che lo Stato fosse a difesa dei diritti dei Cittadini che sarebbero più disponibili a fare dei sacrifici sapendo che questi sarebbero utili al Paese e distribuiti con equità e giustizia!

Sappiamo che questo governo non seguirà questa via e continuerà, come nel passato, la sua politica discriminatoria e perciò non ci resta che invitare tutti a reagire civilmente.

 

 

 

 
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