(ASI) La Legge regionale del Veneto che aumenta gli affitti a circa 24.000 famiglie sulle oltre 32.000 famiglie assegnatarie di case popolari a livello regionale è inaccettabile. Sono invece oltre 4000 le famiglie che con i nuovi limiti di reddito andranno in decadenza dalla assegnazione. "Ora questa legge regionale deve essere ritirata.
Occorre moratoria sugli aumenti degli affitti e sospensione provvedimenti di eventuali decadenze finché non ci sono correttivi perché sta provocando profonda inquietudine e rabbia tra gli assegnatari e non affronta la precarietà’ abitativa nelle città’ venete.
Nel Veneto dal 1 luglio una folle legge regionale sta provocando aumenti a dismisura dei canoni di locazione un fatto inaccettabile e antipopolare.
Mentre sono circa 14.500 le domande presentate per avere una casa popolare, nel Veneto ci sono in totale circa 37.700 case popolari ma come detto le famiglie assegnatarie sono circa 32.000, quindi in Veneto ci sono circa 5600 case popolari inutilizzate, di queste circa 1000 sono in fase di assegnazione, poco più di 600 in vendita, e circa 4000 appartamenti sfitti in quanto bisognosi di lavori di ristrutturazione.
Per il momento e da subito la Regione Veneto deve emanare un atto attraverso la quale sospendere l’applicazione della legge regionale, in materia di canoni di locazione.
Tenuto conto che la Regione parla di correttivi, entro settembre, per quanto riguarda l’Unione Inquilini devono essere profondi, che tengano conto delle proposte sindacali dato che già l’Unione Inquilini e gli altri sindacati inquilini avevano espresso profondi dissensi in sede di confronto con la Regione al tempo dell'approvazione della legge in vigore dal 1 luglio che si è rivelata un boomerang politico per la Regione in quanto assolutamente iniqua e di stampo liberista.". Lo dichiara in una nota l'unione Inquilini Veneto.