(ASI) “In un anno questo governo ha riportato drammaticamente indietro l’orologio, polverizzando i segnali positivi per l’economia meridionale ottenuti dai nostri governi. Non noi, ma i sindacati e Confindustria hanno evidenziato che tutti i principali indicatori hanno registrato valori allarmanti”.
Così Nicola Oddati, responsabile Mezzogiorno del Pd, sull’incontro del premier Conte con le parti sociali sul Sud.
“Servono fatti, non chiacchiere. Dopo un anno, invece, il governo dedica uno spazietto al Mezzogiorno, magra consolazione. Le proposte non solo sono poche, ma sono insufficienti e confuse”.
“Noi rilanciamo l’esigenza di un piano straordinario per il lavoro ai giovani e alle donne meridionali, nel settore privato e nella pubblica amministrazione. Occorrono impegni concreti anche per le infrastrutture: l’alta velocità fino a Reggio Calabria e sulla dorsale adriatica può esserlo. E poi risorse per l’ambiente, per digitalizzare il sistema produttivo, per la scuola e la ricerca. Ma tutto quello che hanno saputo fare per il Mezzogiorno è stato l’assistenzialismo dannoso del reddito di cittadinanza.
Allora rivolgiamo due domande al governo: ha capito che il progetto di autonomia proposto da Veneto e Lombardia sarebbe una pietra tombale sulla possibilità di crescita del Sud e di coesione sociale e reddituale? Come intende restituire al Sud 61 miliardi di spesa indebitamente sottratti, come certificato dallo stesso governo in risposta ad una interpellanza dei parlamentari del Pd?
Purtroppo temiamo che l’incontro di oggi sia solo fumo negli occhi per giustificare l’unico obbiettivo di questo governo: rimanere “azzeccati”, per usare un termine meridionale, alle loro poltrone”.