(ASI) "Abbiamo deciso di scrivere a Lei perché la situazione dei minori in Italia ha raggiunto un livello tale di degrado e di indifferenza da rendere necessario e urgente un Suo intervento autorevole, deciso e risoluto. La vicenda di Reggio Emilia, riportata oggi dalla stampa, offre un'immagine raccapricciante del funzionamento degli organi preposti alla tutela dei minori.
Si parla di bambine e bambini venduti, seviziati e fisicamente condizionati, tolti alle famiglie per biechi motivi di interesse economico e consegnati ai migliori offerenti. E sembra che tutto ciò sia avvenuto ad opera di quelle istituzioni che lo Stato ha posto a tutela, sostegno e garanzia di un sistema che dovrebbe essere imparziale e, soprattutto, a servizio degli interessi dei minori. Per altri versi, ogni giorno muore un bambino, ucciso dalla ferocia degli adulti, persino dai suoi genitori, confermando l'inadeguatezza dei soggetti preposti alla vigilanza sui contesti caratterizzati da degrado e problematicità. Ci chiediamo, allora: le persone che ricoprono questi incarichi, sono all'altezza dei loro compiti? Sono degne di svolgere un incarico così delicato e pregno di responsabilità? Sono o non sono necessari meccanismi di controllo che mettano a riparo le creature innocenti dall'ingordigia, dalla violenza, dall'indifferenza degli adulti?"
È quanto dichiarano in una nota LUCIA ERCOLI ed ELISABETTA RAMPELLI , rispettivamente direttore dell'associazione Medicina Solidale e presidente dell'Unione Italiana Forense, in un lettera aperta inviata al Presidente della Repubblica dopo i fatti vergognosi di Reggio Emilia e i recenti omicidi che hanno coinvolto numerosi bambini.
"Signor Presidente, - scrivono - Lei oggi nel nostro Paese è l'unica figura di riferimento certa e salda, e a Lei lanciamo un appello accorato affinché si faccia garante di migliaia di piccoli, fragili ed indifesi, affidati a magistrati, e assistenti sociali non sempre in grado di assolvere al meglio i compiti loro affidati. E' tempo di intervenire. Non è più possibile rinviare quei provvedimenti indispensabili a fermare questa «strage degli innocenti», che vede coinvolte anche le istituzioni pubbliche. È tempo di recuperare quel «senso vero di comunità», basato sulla solidarietà, sulla legalità, sulla difesa dei soggetti fragili, ed è giunto il momento di richiamare tutti gli uomini dello Stato, affinché siano effettivamente al servizio del Paese e non di interessi privati. Lucrare sui destini di una famiglia e soprattutto sui più piccoli è disumano e indegno. Lasciare che bambini innocenti siano uccisi da genitori violenti è atroce. Per questo Le chiediamo un segnale forte e impietoso, che ribadisca la volontà dello Stato di tutelare i più deboli, che testimoni la presenza dello Stato e la condanna di tutti quei comportamenti «omissivi» o «commissivi» che generano la «strage degli innocenti»".
"Un Paese - aggiungono - che non sappia tutelare i bambini non può avere futuro. Un Paese che lasci impuniti crimini di tal fatta, o che consenta che si perpetuino senza reagire, è un Paese morto, perché ha ucciso quei sacrosanti valori di tutela delle fragilità che sono la base della convivenza civile. Lei è e deve essere il garante di un domani certo e limpido da offrire alle nuove generazioni. La nostra nazione è lacerata e stanca; assiste da anni al susseguirsi di scandali e processi che hanno coinvolto gli uomini dello Stato. Ed ora è costretta ad assistere alla «strage degli innocenti». Presidente! Le chiediamo a nome di milioni di Italiani di dare dimostrazione alla nostra Nazione e al mondo intero che l'Italia che vogliamo è un'altra. Ed è il Paese che mette al centro di ogni azione la persona umana, soprattutto se fragile e indifesa".
"Abbiamo bisogno - concludono - di donne e uomini nuovi, che abbiamo un senso dello Stato alto e profondo, e perseguano con orgoglio il bene del Paese e del suo Popolo. Abbiamo bisogno di un segnale, forte e chiaro, che il nostro Presidente – come sempre – c'è e non darà tregua a chi si macchi di crimini orrendi contro i bambini".