(ASI) - Lega e M5S continuano a non trovare l’intesa sul taglio delle tasse per il ceto medio, tanto che l’ipotesi di flat tax con due aliquote del 15 e del 20% rimane momentaneamente in sospeso.
Sul blocco dell’Iva resta la tensione tra il ministro dell’Economia Tria, e i ministri del M5S. Di grande importanza c'è stata l’approvazione del Def: "Confermati i programmi di governo: nessuna nuova tassa e nessuna manovra correttiva. Sono i punti principali del Def approvato in Consiglio dei ministri, che fissa la crescita per il 2019 allo 0,2%", riporta così la nota di Palazzo Chigi.
Il governo rivede un ribasso dell’andamento dell’economia, con un consistente taglio delle previsioni, che nel dicembre scorso segnalavano una crescita del Pil dell’1%. Al termine di un vertice sul Def tra il premier Giuseppe Conte, il ministro dell’Economia, Giovanni Tria, e i vicepremier, Matteo Salvini commenta così: "La flat tax si farà, nel documento se ne parla in due passaggi. Non si torna indietro su quota 100, nessun aumento dell’Iva". La bozza del Def introduce una riduzione fiscale per i ceti medi, senza però fornire certezze in merito alle coperture o alle modalità di realizzazione.
L’aumento dell’Iva resta invece un ostacolo, a causa della clausola di salvaguardia che impone di trovare 23 miliardi di euro per evitare il rialzo ma i numeri sull'economia italiana sono allarmanti: il debito pubblico che peggiora al 132,8% del Pil per il 2019, il rapporto tra deficit e Pil che si deteriora risalendo al 2,4%. Anche il Fmi taglia le previsioni di crescita per l’Italia e stima il Pil allo 0,1% nel 2019 e allo 0,9% nel 2020.
Claudia Piagnani - Agenzia Stampa Italia