(ASI) - Verrà fermata l’erogazione del reddito di cittadinanza? Si, se non ci saranno abbastanza soldi. In caso di esaurimento delle risorse disponibili per il sussidio, l'Inps avverte i ministeri del Lavoro e dell'Economia che entro trenta giorni devono intervenire. In attesa del decreto “l'acquisizione di nuove domande e le erogazioni sono sospese.
La rimodulazione dell'ammontare del beneficio opera esclusivamente nei confronti delle erogazioni successive all'esaurimento delle risorse non accantonate”. I limiti di spesa per il reddito di cittadinanza - si legge nella circolare in applicazione del decreto del 28 gennaio – “sono determinati nella misura di 5.894 milioni di euro per il 2019, di 7.131 milioni di euro per il 2020, di 7.355 milioni di euro per il 2021 e di 7.210 milioni di euro annui a decorrere dal 2022”. Nella circolare che non tiene ancora conto delle modifiche apportate al decreto in sede di conversione, è previsto un meccanismo di rimodulazione dell'ammontare del beneficio che interviene in caso di esaurimento delle risorse non accantonate.
Per chi ha presentato il reddito sin qui in base ai criteri inseriti nel decreto ma poi modificati durante l'iter parlamentare, dovrà integrare la documentazione entro 6 mesi per ottenere l’assegno.
Intanto dallo scorso 6 marzo a oggi sono state presentate 192.310 richieste di Reddito di cittadinanza presso gli uffici postali e online, sul sito del governo. A cui si sommano le 420 mila inoltrate dai Caf che nel complesso, ammontano quindi a 612.310 domande.
Claudia Piagnani - Agenzia Stampa Italia