(ASI) Roma - “Il dibattito continuo sull’opportunità o meno di realizzazione della Tav, non deve distogliere l’attenzione sulla reale urgenza del Paese che non vuole mancare un appuntamento storico di ammodernamento delle Infrastrutture e di incremento di posti di lavoro”.
Così in una nota il vice segretario generale della Confsal e segretario generale della Fesica Bruno Mariani appreso che sulla concretizzazione del progetto i pareri restano discordanti anche all’interno dello stesso Esecutivo di governo. “Non possiamo rischiare di diventare il ‘fanalino di coda’ d’Europa per Infrastrutture e limitazione di quelle diverse migliaia di opportunità lavorative che nascerebbero dall’indotto dell’opera. L’opera – spiega l’esponente della Confederazione generale dei sindacati autonomi dei lavoratori – può stimolare una crescita economica di 11,3 miliardi di euro che, al netto dei costi di investimento, equivale a quasi un miliardo l’anno, con un’occupazione aggiuntiva di circa 5 mila unità l’anno”. “Si dia il via libera ad un’opera strategica per l’Italia, limitarla o bloccarla rappresenterebbe un fallimento senza precedenti storici, per cristallizzazione di posti di lavoro e mancato rilancio del nostro Paese con danni incalcolabili in ogni – conclude Bruno Mariani – settore”.