(ASI) Roma - Quella di oggi sarà ricordata come una delle pagine di storia più belle e significative vissute presso la Casa di Reclusione di Sulmona.
In occasione della visita che la Comunità sulmonese sta effettuando in quel della Città del Vaticano nel previsto incontro programmato con il Santo Padre, infatti, non mancherà una delegazione del carcere cittadino. La stessa, in rappresentanza di tutto il personale ivi di stanza e di tutti i detenuti all’interno reclusi, non ha voluto far mancare la vicinanza al più alto rappresentante del Clero, portando un bellissimo messaggio ed un dono a lui dedicati.
-A darne notizia è Mauro Nardella segretario Generale Territoriale UIL PA Polizia Penitenziaria e componente della segreteria della CST UIL Adriatica Gran Sasso-
Il dono consistente in una sedia in legno di frassino, è frutto di una idea dei detenuti lavoranti (nelle fabbriche sono mediamente impiegati 80 detenuti che tutti i giorni lavorano e, attraverso il lavoro, compiono passi di riconciliazione o di riabilitazione) che, guidati da tre agenti e un amministrativo, in collaborazione con tutto l’altro personale operante nella struttura di Sulmona, l’hanno concretizzata in un prototipo capace di trasformarsi in inginocchiatoio; essa è frutto di un lavoro sinergico e di un pensiero condiviso, espressione di una comunità, quella carceraria, che pur nelle differenze di posizione dei singoli che la compongono, si ispira o tende ad ispirarsi alla condivisione del bene comune e dei valori dell’esistenza.
-Sottolinea Nardella riprendendo un bellissimo concetto espresso dal Direttore della Casa di Reclusione Sergio Romice-
Mi associo al pensiero di Romice rimarcando il fatto che i detenuti, il personale di Polizia Penitenziaria e il personale civile (cd. del comparto funzioni centrali) sono stati e sono lieti di aver partecipato ad un progetto per Papa Francesco, nella condivisione dell’idea che una struttura penitenziaria, non deve limitarsi a penalizzare, a marchiare le colpe, ad escludere o emarginare, ma deve ispirarsi invece all’integrazione, all’inclusione, all’aiuto nel bisogno e tradursi operativamente in gesti concreti, di comune tensione verso la condivisione dei valori dell’esistenza, del bene comune, della promozione del valore dell’umanità e del riconoscimento delle sue debolezze.
-Continua Nardella-
Un particolare ringraziamento va, oltre cha al Direttore Sergio Romice, al Comandante della struttura Sarah Brunetti, ai rappresentanti dell’Area Trattamentale, agli ispettori di reparto, a tutto il personale sia esso di Polizia Penitenziaria che facente capo al comparto ministeri e ai detenuti che hanno collaborato nell’ideazione e realizzazione del manufatto realizzato e che verrà consegnato direttamente nelle mani di Papa Francesco, va a Paolo La Vella, Marcello Di Felice, Michele Casasanta e Maria Impedovo, operatori delle fabbriche insite nella Casa di Reclusione di Sulmona. I primi due dirigono la falegnameria, il terzo la calzoleria e la quarta la sartoria.
Conclude visibilmente soddisfatto ed emozionato il sindacalista della UIL.