(ASI) - I vice premier Matteo Salvini e Luigi Di Maio insistono su quota 100 e attaccano il presidente dell'Inps Tito Boeri che in passato si era espresso contrario alla riforma delle pensioni.
Secondo Salvini, Tito Boeri è da mesi in campagna elettorale: "Magari sfiderà Minniti alle primarie del Partito democratico". Ha poi aggiunto: "Sono orgoglioso che questo sia un governo che passa dalle parole ai fatti, c'eravamo impegnati con gli italiani a smontare una legge ingiusta come la legge Fornero e in questa manovra economica ci sono i primi miliardi di euro per uscire dalla gabbia di questa legge".
Di Maio ha confermato che la riforma si farà: "Il reddito di cittadinanza parte a marzo, la pensione di cittadinanza parte tra gennaio e febbraio, quota 100 parte da febbraio 2019". Continuano dunque le polemiche tra il governo e Boeri, accusato di fare politica da vari esponenti della maggioranza, come dal leghista Claudio Durigon. «E' inammissibile che il presidente di un organo di controllo vada tutti i giorni sui giornali a fare politica», ha detto Durigon.
Nel corso di una lunga intervista rilasciata al Corriere della Sera, il presidente dell'Inps aveva parlato di "conti sbagliati su quota 100. In campagna elettorale sono state fatte promesse impegnative, come abolire la povertà e cancellare la Fornero. Da quel momento le aspettative non sono state ridimensionate e il Governo non si sta misurando con i vincoli". Secondo Boeri, con quota 100 "i conti non tornano". Il problema starebbe nel "forte aumento della spesa nei primi anni: c'è un gran numero di persone che matura i requisiti, e altri se ne aggiungeranno ogni anno, la spesa non può che aumentare. Non vorrei si arrivasse a soluzioni incompatibili con le risorse accantonate".
Claudia Piagnani - Agenzia Stampa Italia