(ASI) Umbria - "Ieri la notizia di un conduttore radiofonico messo alla gogna per una affermazione non allineata all'ideologia corrente.
Se lo speaker di Radio Globo si è permesso di esprimere un parere colorito, ma senza dubbio intimamente condiviso da gran parte della società, sul comprensibile imbarazzo nel vedere due uomini baciarsi, capiamo bene anche l'insistenza con cui una lobby tenta di imporre alla Regione un protocollo istituzionale per legalizzare un subdolo indottrinamento che mira alle nuove generazioni.
Quella medesima società che avverte l'analogo imbarazzo di un conduttore radiofonico, non sente affatto il bisogno di una nuova didattica nelle scuole dei nostri figli. Vi supplicano, anzi vi ordinano, con arroganza, di aprire le porte ai miti e pacati formatori di Omphalos&C., con una legge regionale che vorrebbe accreditarne le competenze e che, invece, trasformerà, lentamente, come è loro stile, ma in modo inesorabile, le aule in piccoli mini-pride, compromettendo le già critiche pre-adolescenze.
Tralasciando la effettiva capacità di comprensione politica delle reali istanze della società, in attesa che le prossime elezioni travolgano coloro che hanno sostenuto quella che sarà ricordata come la peggiore legislatura della storia repubblicana in termini di decostruzione della famiglia, non dimentichiamo che nell'attuale Consiglio regionale anche il M5S votò a favore e Forza Italia si astenne sulla L.R. 3/2017, una legge inutile ed incostituzionale (si escludono le famiglie dall'educazione dei figli, nonostante l'Art. 30 della Costituzione dica il contrario). Chiediamo alle autorità di resistere alla spallata rabbiosa che stanno preparando. Un conduttore radiofonico non ha giurato fedeltà alla Costituzione, un Prefetto sì.". Lo dichiara in una nota il Popolo della Famiglia – Umbria.