(ASI) «Al Ministro Grillo, oltre agli auguri di buon lavoro, ed ancor prima della sollecitazione a riesaminare con attenzione ed urgenza l'Atto di Indirizzo per il rinnovo contrattuale che secondo il CoAS Medici è contrario alla filosofia dei principi europei sugli orari di lavoro, segnaliamo altri due importanti argomenti balzati agli onori della cronaca in questi ultimi giorni.
Riteniamo anzitutto necessario un intervento deciso e risoluto per una maggiore tutela e sicurezza sul lavoro dei Medici Ospedalieri. Da anni il tema della sicurezza è al centro delle nostre segnalazioni e rivendicazioni sindacali perché sta contribuendo in maniera significativa all'abbandono delle strutture pubbliche da parte dei medici. Ormai questi ultimi si sono accorti che è preferibile lavorare nelle strutture private dove si sentono protetti e il rischio di aggressioni è decisamente minore».
È quanto dichiara ALESSANDRO GARAU, segretario nazionale del Sindacato CoAS Medici Dirigenti.
«Altro tema fondamentale che agita la Sanità pubblica è la corruzione negli ospedali.
Come segnalato anche dall'Ispe-Sanità in un "Libro bianco", la "corruzione percepita" è del 5,6% che, considerato il budget nazionale di circa 113 miliardi/anno, inciderebbe per oltre 6,2 miliardi annui. È quindi sicuramente un altro grande problema del nostro Sistema Sanitario Nazionale. I dati diffusi da Ispe-Sanità sono molto preoccupanti ma si riferiscono alla sola quota di "corruzione percepita". La corruzione effettiva non è ovviamente quantificabile con precisione ma, pur non avendo delle nostre stime ufficiali, è nostra opinione che la percentuale effettiva possa essere anche ben maggiore. Se nella quota di spesa determinata dalla corruzione andiamo a comprendere anche gli sprechi, la mala gestione delle risorse e del personale medico-infermieristico, la disinvoltura in alcune procedure d'acquisto e certe scelte discutibili, la corruzione sembrerebbe essere l'unico motivo che muove il Sistema Sanitario Nazionale. A pagarne le conseguenze, sono ancora gli italiani che prima vedono le proprie risorse sprecate, e poi si trovano obbligati ad andare in ospedali inadeguati, con liste d'attesa infinite. Questa situazione, dopo aver versato con la fiscalità generale le risorse per avere un Sistema Sanitario pubblico, li costringe a rivolgersi alle compagnie assicurative per poter rivolgersi alle strutture private, spesso più disponibili e con standard superiori. Soprattutto per la lotta senza quartiere e con ogni mezzo alle diverse forme di corruzione in ambito sanitario, noi del CoAS Medici pensiamo davvero che alla neo Ministro necessitino i nostri migliori auguri e la collaborazione di quelli che sono coscienti di diventare a breve possibili utenti».