(ASI) Oltre mezzo milione di italiani hanno lasciato il Belpaese negli ultimi cinque anni cancellandosi dalle rispettive anagrafi di residenza. E’ quanto emerge da un’analisi della Coldiretti su dati Istat sul bilancio demografico, che fotografa il calo della popolazione per effetto della riduzione delle nascite ma anche per la crescita progressiva dell’emigrazione all’estero tra gli italiani.
I numeri registrati dall’anagrafe sono peraltro la punta dell’iceberg di un fenomeno molto più ampio che – sottolinea la Coldiretti – e riguarda moltissimi giovani. Il 34 per cento degli under 35 anni in Italia si dice disposto a cambiare nazione per trovare un impiego e un 22 per cento è convinto che il proprio futuro sarà all’estero, anche se una ridotta minoranza (14 per cento) ha già avuto esperienze lavorative in un’altra nazione secondo un sondaggio Coldiretti/Ixè. “In un Paese vecchio come l’Italia la prospettiva di abbandono evocata dai giovani italiani è una perdita di risorse insopportabile se si vuole tornare a crescere”, ha affermato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo nel sottolineare che “l’emigrazione giovanile è una sconfitta per tutti, dal mondo scolastico a quello imprenditoriale, dalle famiglie alle Istituzioni”. La scelta di partire per trovare nuove opportunità all’estero – spiega Coldiretti – è dovuta in buona parte alla difficoltà di trovare un’occupazione con l’invio in media di 14 curricula nell’ultimo anno ma con un 34 per cento che per rassegnazione e sfiducia non ha inviato alcuna domanda di assunzione o lavoro. In questo scenario – continua la Coldiretti – l’agricoltura rappresenta una speranza e una risorsa per le nuove generazioni infatti cresce del 6% il numero di imprese agricole italiane condotte da under 35 che vedono nel cibo Made in Italy nuove e interessanti prospettive di futuro dai campi alla tavola, portando l’Italia al vertice in Europa per numero di aziende condotte da giovani. L’Italia - conclude la Coldiretti - con 55.121 imprese agricole italiane condotte da under 35 è al vertice in Europa nel numero di giovani in agricoltura.