(ASI) Appello del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano all’Europa e alla comunità internazionale, dopo l’ennesima tragedia dei migranti inghiottiti dal mare al largo delle coste nordafricane.
Chi organizza la partenza "di folle disperate di uomini, donne, bambini", dalla Libia, dalla Tunisia, "su vecchie imbarcazioni ad alto rischio di naufragio", compie un "crimine" di fronte al quale "la comunità internazionale e innanzitutto l'Unione Europea, non possono restare inerti", scrive il Presidente della Repubblica in una lettera al Corriere della Sera. Stroncare questo traffico di esseri umani, prevenire nuove, continue partenze per questi che sono viaggi della morte ben più che viaggi della speranza, e aprirsi, regolandola, all'accoglienza, è per Napolitano "il dovere delle nazioni civili e della comunità europea e internazionale, è questo il dovere della democrazia". Sempre dal Corriere della Sera il Ministro Frattini rileva come "spesso in tutta Europa si considerano queste tragedie come una questione di numeri e non di diritti delle persone". Invece, sottolinea il Ministro, "il governo italiano ha dato ordini di intervenire sempre e comunque anche se i migranti si trovano in acque lontane dalle nostre. Mentre abbiamo dovuto denunciare il grave comportamento di Malta che in molti casi è rimasta a guardare".
Il Ministro, poi, parla di una possibile regia libica dietro gli ultimi sbarchi. "Stiamo raccogliendo le prove che questi profughi - aggiunge - siano spinti sulle barche anche a forza dal regime libico". Alcuni migranti avrebbero raccontato di essere stati obbligati a partire senza pagare nulla, "segno che Tripoli sta usando la tratta come uno strumento di rappresaglia - sottolinea il Ministro - Secondo me c'è materia per un intervento del Procuratore del Tribunale penale internazionale, perché siamo di fronte a un crimine contro l'umanità".