(ASI) "Rivendicare l'obiettivo dell'umanizzazione del carcere, rendere utile il carcere e farlo divenire un luogo ove consentire un riscatto delle persone detenute".
"È con queste parole che il segretario di DEMS e Ministro della Giustizia Andrea Orlando ha introdotto la ricetta per un carcere più moderno e funzionale.
Orlando lo ha affermato nella relazione dallo stesso letta in occasione del primo congresso di DEMS tenutosi oggi a Roma.Credo che un concetto migliore un Ministro della Giustizia non poteva esprimerlo.
A dirlo è Mauro Nardella segretario generale territoriale Uil PA Polizia penitenziaria L'Aquila presente in qualità di ospite ai lavori congressuali.
L'affermazione fatta dal Ministro sulla questione carceraria ha fatto da eco ad un'altra che ha riguardato la lotta alla Mafia e che Nardella condivide appieno: " per combattere la Mafia non servono altre leggi.Basterebbe applicare meglio le tantissime già in vigore".
Questo testimonia il fatto che nel programma DEMS è vivo il sentimento antimafioso ed è forte il desiderio di rendere praticato il percorso sviluppato negli Stati generali sull' antimafia tenutesi a Milano poche settimane fa e voluti proprio da Orlando.
"Piatto ricco mi ci ficco" recita un famoso detto e l'idea di sposarne il contenuto è visto positivamente dalla Uil PA Polizia penitenziaria aquilana.
Il lavoro del poliziotto penitenziario incardina perfettamente il pensiero espresso da Orlando in quanto affermato risulta essere il proprio status di polizia deputata alla compartecipazione all'opera trattamentale. -Precisa Nardella- La legge di riforma del Corpo, a distanza di 22 anni dal suo varo, troverebbe piena attuazione se quanto affermato dal Segretario e Ministro avesse un seguito. Se è vero com'è vero che il contributo dei baschi blu è essenziale ai fini del recupero e reinserimento del reo ( art.5, comma 2, L.395/1990)non si può che condividere il passaggio programmatico oggi reso pubblico dinanzi a migliaia tra delegati e ospiti.
Se a quanto detto ci aggiungessimo che il lavoro per combattere la Mafia può essere sviluppato anche in carcere utilizzando la peculiarità che ha il poliziotto penitenziario di concorrere al soddisfacimento delle tecniche di indagine in quanto rivestiti degli incarichi di agenti ed ufficiali di polizia giudiziaria, allora si che si chiuderebbe ad oc il cerchio". Conclude la nota di Mauro Nardella segretario generale territoriale Uil PA Polizia penitenziaria L'Aquila.