(ASI) Roma. “Ieri è stato approvato il terzo decreto legge sul terremoto. E già si preannuncia il quarto, a dimostrazione della palese incapacità di comprendere gli interventi da mettere in atto subito per evitare la desertificazione del centro Italia. Il governo non ha capito quale fosse il problema, lavora ancora come se il terremoto fosse avvenuto ieri. Se le famiglie resteranno nelle strutture ricettive dell'Adriatico si faranno altre vite, non torneranno più ad Amatrice, Accumoli, Tolentino, Castelluccio di Norcia.
Il governo non è stato capace di rendere efficiente e veloce la macchina amministrativa, anzi, ha allungato la catena di comando mettendo in concorrenza troppe burocrazie. Addirittura ne aggiunge ora un'altra, Casa Italia, con 30 nuove assunzioni... Ha distrutto la Protezione civile, non ha dato direttive chiare al commissario Errani di cui la gente infatti chiede le dimissioni. Le casette temporanee? Tempi biblici e costi abnormi, perché non si è voluto dare ai sindaci i poteri speciali per facilitare l’installazione di casette autonome in un giardino di proprietà, evitando accuse di abusivismo. Un’altra ‘svista’, i gestori della telefonia: non si è stati capaci di imporre ai gestori la copertura delle zone a rischio sismico, lasciate scoperte perché economicamente poco appetibili, garantendo a chi finisce sotto le macerie di chiamare i soccorsi; non si sono convocati Enel, Terna, Trenitalia per dare priorità alla manutenzione nella zona rossa dell'Appennino. Soprattutto non è stata introdotta la no tax area fino ricostruzione avvenuta né firme di sostegno alle imprese. Ancora una volta, di fronte alla sofferenza abbiamo fatto prevalere la responsabilità, astenendoci, ma è stata l’ultima volta”.E' quanto dichiara il capogruppo di Fratelli d'Italia-Alleanza nazionale Fabio Rampelli.