La deputata M5S presenta un'interrogazione: necessario un rapido intervento correttivo da parte del Governo
(ASI) Roma - “A seguito dell’assorbimento del Corpo forestale dello Stato nei ruoli dell’Arma dei Carabinieri e dei Vigili del Fuoco il riparto di competenze, precedentemente spettanti alle guardie forestali, risulta oggi ancora incerto e confuso. La conseguenza più immediata è l’insorgere di problemi operativi di non poco conto, soprattutto per alcune attività particolarmente delicate come quelle relative al contrasto degli incendi boschivi.”
Lo afferma la deputata del Movimento 5 Stelle Tatiana Basilio, componente della IV Commissione Difesa, commentando la presentazione di una sua interrogazione parlamentare ai ministri della Difesa, dell’Interno, delle Politiche Agricole e dell’Ambiente, avente ad oggetto la ripartizione delle competenze dell’ex Corpo forestale dello Stato, a seguito dell’assorbimento del CFS in applicazione del decreto legislativo n. 177 del 2016. In tale atto di sindacato ispettivo (n. 4-15768), sottoscritto anche dai deputati pentasetellati Massimiliano Bernini, Federica Dieni, Patrizia Terzoni ed Alberto Zolezzi, i parlamentari chiedono ai ministri interpellati, “opportuni provvedimenti correttivi per ridefinire in modo dettagliato il riparto di competenze tra Arma dei Carabinieri e Corpo dei Vigili del Fuoco, anche attraverso il coinvolgimento delle Regioni”.
“L’assorbimento del Corpo Forestale dello Stato - prosegue la deputata Basilio – oltre ad aver generato una situazione caotica per migliaia di lavoratori, tra cui centinaia di donne improvvisamente “militarizzate” nei ruoli dei carabinieri, rischia oggi di causare anche un pericoloso conflitto di attribuzioni, derivante dall’incertezza operativa e da una drastica riduzione del personale precedentemente preposto allo svolgimento di simili attività. Una situazione - conclude basilio - di assoluta emergenza, quindi, segnalata dalle organizzazioni sindacali dei Vigili che il Governo è chiamato a fronteggiare con rapide misure correttive, per salvaguardare l’operatività e l’efficienza dei singoli reparti e, di conseguenza, per tutelare l’ambiente”.