(ASI) Milano – «Esprimiamo massima solidarietà al vicesindaco di Turbigo, Maria Colombo, per le ignobili minacce subite, che oltre tutto l'hanno raggiunta mentre era al lavoro nell'azienda di famiglia, quindi nella sfera della sua vita privata».
Così CasaPound Italia Milano sulla telefonata minatoria al vicesindaco Colombo, giunta dopo le polemiche per la sala comunale concessa al movimento per la presentazione di un libro.
«Siamo di fronte a un episodio che consideriamo oltremodo grave. L'unica colpa del vicesindaco – ricorda Cpi - è stata quella di garantire, nell'ambito delle proprie funzioni, il legittimo svolgimento di un incontro culturale, promosso da un soggetto, CasaPound, che partecipa altrettanto legittimamente alla vita politica della città e del Paese».
«Chi nega queste legittimità – si legge ancora nella nota del movimento - crea le condizioni ideali perché qualcuno si senta autorizzato a lanciare minacce di morte o magari, come spesso avviene, a perpetrare aggressioni e attentati. Per questo, oltre a esprimere vicinanza al vicesindaco Colombo, vorremmo invitare a una seria riflessione tutta la comunità cittadina e non solo: rifiutate qualsiasi connivenza con chi crede di poter decidere chi ha diritto di parola e chi no».
«Rivendichiamo tutti insieme – conclude Cpi Milano - quel diritto alla libera espressione di idee e al libero confronto che è il pilastro di ogni democrazia. E che, anche se a qualcuno non è ancora chiaro, è anche, da sempre, una delle basi dell'azione politica e culturale di CasaPound Italia».