(ASI) “La ideologia è la autogiustificazione attraverso processi di elaborazione di categorie intellettuali omogenee.
Diamo un obiettivo all’agire politico che non può essere liquido, cioè tale da adattarsi alle diverse situazioni che si creano, e quindi è la soluzione del problema concreto che implica anche sostanzialmente la possibilità di mutare l’obiettivo politico in funzione della opportunità di trovare stratagemmi comunque risolutivi di un problema politico concreto, contingente, magari temporaneo e quindi mutevole”. Lo dichiara il presidente della Commissione Giustizia del Senato, Nico D’Ascola nel corso della lezione dell’On. Fausto Bertinotti su “Morale e Politica” alla Scuola di cultura politica. ”La mutevolezza dell’obiettivo politico determina la necessità di trovare soluzioni diverse, ulteriori, non necessariamente tra di loro omogenee che finiscono per inseguire problemi contingenti. La perdita della ideologia è sostanzialmente la perdita di un fine. Di quel fine che è unificante. La ideologia – prosegue D’Ascola - determina una concentrazione di valori, quindi la sottomissione del fine ad una idea unitaria sul piano politico è garanzia, non soltanto di omogeneità dell’agire politico rispetto alle diverse, contingenti situazioni, ma anche garanzia della possibilità di dare una risposta nella quale la società poi, si riconosca ed esprima un giudizio di apprezzamento o di rifiuto in virtù della corrispondenza di quell’agire alla ideologia che costituisce lo schema generalizzante, unitario all’interno del quale si opera, ma nello stesso tempo un giudizio di natura assiologica sulla accettabilità, sulla condivisibilità della stessa ideologia. Questo processo di concentrazione – conclude il presidente - delle ideologie determina non soltanto coerenza assiologica, valoriale del quadro politico, ma nello stesso tempo un incremento della capacità di decifrare le situazioni e di orientare il proprio comportamento politico rispetto alla lealtà ad un quadro politico all’interno del quale di è deciso di operare generativo di consenso”.