(ASI) Roma, 24 febbraio 2017 - «È urgente e fondamentale assumere iniziative concrete e risolutive per il risanamento della qualità dell’aria, prevedendo, al contempo, una serie di azioni volte a garantire un costante e fondamentale supporto alle amministrazioni locali, al fine di chiudere, in maniera definitiva, la procedura di infrazione avviata dall’Unione europea contro l’Italia».
E' quanto dichiarato dai deputati M5S in Commissione Ambiente alla Camera. Il portavoce Stefano Vignaroli è primo firmatario di un’interrogazione al Ministro dell’ambiente, presentata alla luce del parere dello scorso 15 febbraio della Commissione europea, in cui ha aperto la seconda fase della procedura di infrazione contro l’Italia per inquinamento eccessivo da biossido d’azoto, riscontrato nell’aria delle principali città.
«La Commissione europea, si legge nell’interrogazione, contesta al nostro Paese la violazione dei valori limite di biossido di azoto per 12 <<zone di qualità dell’aria>> previste dalla direttiva e la mancata attuazione di specifiche misure per limitare il periodo di superamento dei limiti. L’Italia avrà ora due mesi di tempo per spiegare le strategie che attuerà affinché sia risolto il problema dell’inquinamento».
«Dall’ultima edizione del rapporto <<Qualità dell’aria in Europa 2016>> emerge che l’inquinamento atmosferico rimane il principale fattore di rischio ambientale per la salute. I livelli di Pm2,5, il particolato più pericoloso e fine, con un diametro inferiore a un quarto di centesimo di millimetro, avrebbe causato in Italia 66 mila morti premature nel solo 2013. Secondo quanto elaborato da Legambiente – conclude Stefano Vignaroli - i dati di gennaio 2017 mostrano che, solo i primi 25 giorni dell’anno ben nove città hanno già superato 15 volte il limite giornaliero di 50 microgrammi per metro cubo di Pm10, le polveri sottili più pericolose per la salute».