(ASI) Terni – Ad intervenire sulla questione legata alla prevenzione e al sisma di questa mattina che ha colpito nuovamente la regione Umbria è Daniele Marcelli, Coordinatore provinciale Fi Giovani Terni nonché Consigliere comunale della lista Aria Nuova per Avigliano Umbro e studente di Geologia all’Università degli Studi di Perugia.
«Questa mattina alle 11.00 circa un nuovo evento sismico è tornato a colpire la nostra regione. La magnitudo della scossa è stata contenuta, ma vista la distanza di soli 10/15 km da Terni è stata ben avvertita in città ed in tutta la provincia. Momenti di paura nelle scuole, soprattutto in quelle dove i ragazzi sono stati costretti a rimanere in aula a causa della mancata attuazione del piano di emergenza. Il terremoto odierno ha fatto quindi riemergere alcune delle criticità già viste il 18 Gennaio 2017: è il caso dell'Istituto Casagrande Federico Cesi evacuato soltanto dopo qualche decina di minuti in entrambe le occasioni».
«Capisco la necessità di non perdere ulteriore tempo e di andare avanti con programmi, ma per questo non possiamo barattare la sicurezza degli studenti».
La verità – spiega Marcelli - è che sul nostro territorio non esiste una vera cultura di Prevenzione sismica:
«Questi fenomeni dovrebbero rappresentare la normalità in una zona a Medio/alta pericolosità sismica, gli edifici dovrebbero essere adeguati in base ai criteri predisposti dalle normative in materia antisismica e quantomeno i protocolli di evacuazione andrebbero provati costantemente e soprattutto applicati ogni qual volta si avverte un evento sismico».
La proposta che il gruppo Forza Italia giovani Terni vuole fare guarda ancora più avanti: «Ogni istituto scolastico dovrebbe essere dotato di una piccola stazione sismica, di un vero Early warning system (come in Giappone) che appena riceve le onde primarie di un terremoto potenzialmente pericoloso avvii il piano di emergenza in maniera automatica attivando un segnale acustico. Vista la diversa velocità delle onde sismiche primarie e secondarie, questo sistema darebbe un preavviso di diversi secondi rispetto l'arrivo di quelle onde potenzialmente distruttive.
La stazione sismica inoltre, potrebbe risultare utile a scopo didattico. Perchè non pensare ad sistemi (economici per altro) come questo che però potrebbero risultare vitali?»
Edoardo Desiderio – Agenzia Stampa Italia


