(ASI) Roma - “In attesa di conoscere il contenuto del nuovo decreto sul sisma annunciato da Renzi, resta il fatto che al momento i conti non tornano: all'Europa per la ricostruzione post-terremoto il governo ha chiesto di realizzare uno sforamento da 3,4 miliardi mentre lo stanziamento del governo per il terremoto è fermo a circa 1,3 miliardi – di cui 600 milioni sono effettivi per la ricostruzione e 600 per il credito d'imposta e dunque diluiti nel corso dei prossimi anni - .
Insomma mancano all'appello almeno due miliardi e al momento non è dato sapere dove siano questi soldi. Altro nodo fondamentale: il nuovo decreto sarà collegato alla Legge di bilancio? Questo il presidente del Consiglio non lo dice ma il dato è fondamentale perché, in caso di risposta negativa, significa che stiamo facendo nuovo e ulteriore debito pubblico”. Così i parlamentari del MoVimento 5 Stelle.
"Altro punto da chiarire è quello relativo ai fondi da parte dell'Europa per eventi eccezionali: per Renzi ne devono far parte anche quelli relativi ad opere per l'edilizia scolastica anche "nei territori non colpiti” ma il premier sa benissimo che rischia di vedersi sbattuta la porta in faccia dall'Ue, che con molta probabilità riterrà tali interventi ordinari e non straordinari. Infine rispetto al ribadito sostegno nei confronti degli imprenditori del comparto zootecnia, non possiamo che registrare il forte ritardo da parte del governo, certificato dagli imprenditori delle zone colpite il 24 agosto. In quei territori non sono ancora arrivati i moduli per il bestiame e per le famiglie degli allevatori e, ufficialmente, quelle strutture non giungeranno prima di un mese, quando potrebbe essere troppo tardi.
La macchina dei controlli, della messa messa in sicurezza e della ricostruzione devono viaggiare quasi di pari passo e fino ad ora così non è stato. Serve accelerare e chiarire subito quanti soldi il governo effettivamente sta mettendo per questa emergenza”. Conclude la nota dell'Area Comunicazione del M5S della Camera.