(ASI) Roma - "Il 3 novembre consiglio straordinario alla Pisana: pronto dossier Fratelli d’Italia su tutte le gravi inefficienze e storture della sanità della Regione Lazio “Macchinari fuori uso e nessuna data per il loro ripristino presso la Asl Roma 3 di via Vaiano a Magliana”.
E’ quanto denuncia Fabrizio Santori, consigliere regionale del Lazio di Fratelli d’Italia che il prossimo 3 novembre durante il consiglio regionale straordinario sulla sanità alla Pisana presenterà un dossier su tutte le gravi inefficienze e storture della sanità zingarettiana.
“E’ indecente quanto ci segnalano i cittadini circa l’impossibilità di svolgere presso la struttura sanitaria ricadente nel Municipio XI le analisi di routine e di gravidanza per donne incinte. Gli operatori, davanti alla richiesta di spiegazioni dei pazienti, avrebbero addotto come scusa che i macchinari non sarebbero funzionanti, senza essere peraltro in grado di indicare una data per la quale le apparecchiature sarebbero tornate nuovamente attive. Pretendiamo chiarezza dalla Asl rispetto alla situazione così descritta che, se confermata, rappresenterebbe un grave disagio per gli utenti costretti nel frattempo a rivolgersi a più costose strutture private per svolgere gli esami necessari, trattandosi tra l’altro in buona parte dei casi di gravidanze a rischio. La denuncia è quindi ancora più grave per le gravidanze, quando le tempistiche sono maggiormente ristrette rispetto ad altri casi clinici, partendo poi dal presupposto che per ogni mese di gestazione sono necessari esami specifici. Non è concepibile che il servizio sanitario non possa offrire la disponibilità della strumentazione richiesta da parte dei pazienti, e per questo pretendiamo che i responsabili di questa situazione facciano quanto prima chiarezza sullo stato della strumentazione della Asl di via Vaiano e prendano i necessari provvedimenti per garantire un servizio efficiente e puntuale ai cittadini. Continueremo a denunciare a gran voce questa situazione e di pretendere in ogni struttura sanitaria la tutela della maternità quale priorità assoluta nella prestazione dei servizi sanitari: ad oggi infatti le donne in stato di gravidanza a rischio sono costrette ad ulteriori stress per le periodiche verifiche che la burocrazia regionale impone loro pena il pagamento di tutte le costose analisi necessarie”.