Direzione nazionale del PD: Renzi dice sì alla modifica sull’Italicum ma dopo il Referendum Costituzionale.

matteo renzi copy(ASI) Roma – Si è riunita nella giornata di oggi la direzione del Pd numero 31 dal gennaio 2014, “Abbiamo scelto la democrazia interna e non i caminetti dei big o presunti tali" dichiara il Premier Matteo Renzi che si è espresso sul referendum costituzionale del 4 dicembre e sulle modifiche all'Italicum.


La direzione nazionale del PD a fine riunione ha deciso di creare una commissione per discutere con tutte le altre forze politiche sui cambiamenti da apportare alla legge elettorale.
Della commissione oltre al Presidente del Consiglio Renzi ne faranno parte il vicesegretario del PD, il presidente del PD, i due capigruppo di Camera e Senato e un esponente della minoranza.
“siamo totalmente disponibili a lavorare, chiedo solo che la delegazione senta tutti gli altri partiti, anche i 5 stelle” dichiara Matteo Renzi.
Le tensioni all’interno del PD sembrano dunque cessare anche se diversi esponenti della minoranza, tra cui Pierluigi Bersani, Roberto Speranza e Gianni Cuperlo hanno dichiarato che avrebbero votato No al Referendum costituzionale se l’Italicum non fosse stato cambiato.
“Essendo così importante la riforma costituzionale è mio compito cercare ulteriormente le ragioni di un punto di accordo. Se ognuno immagina di usare la legge elettorale come alibi, lo smontiamo, per non perdere l'occasione della riforma costituzionale" ha aggiunto Renzi durante il suo intervento e conclude cercando un’apertura con la minoranza del PD: "Rispettiamo chi cambia idea e vuole votare no nelle urne. Per me la legge elettorale non è un punto dirimente, ma essendo la riforma costituzionale più importante per il Paese il mio compito è trovare le ragioni per un punto d'incontro. Lo faccio non perché penso che la legge elettorale sia un errore", "
Gianni Cuperlo controbatte, intervenendo nella Direzione, attaccando Renzi: "Non basta una proposta di metodo. Non è un alibi quello che tu, Matteo, hai descritto: è una combinazione che non funziona quella del combinato fra questa riforma costituzionale e l'Italicum. Se un accordo vero sulla legge elettorale non ci dovesse essere, il 4 dicembre non posso votare la riforma che ho votato 3 volte in Parlamento ma Matteo ti dico stai sereno perché che se sarà così, un minuto dopo, comunicherò le dimissioni alla presidente della Camera".
Anche Roberto Speranza, della minoranza Dem interviene sull’Italicum: "Io fino all'ultimo istante non mi voglio sottrarre a nessun tentativo, si vuole fare un comitato? bene, Ma serve un'iniziativa del Pd e una spinta del governo. La proposta che hai fatto oggi non è sufficiente.

Nel dibattito interviene anche l’ex sindaco di Torino, Piero Fassino, che ha proposto di stabilire giorni certi per far partire i lavori per la legge elettorale.
Alla fine della riunione i tempi certi della modifica dell’Italicum dovrebbero essere circa 15 giorni dal referendum del 4 dicembre.
Infine, interviene anche il Capogruppo alla Camera, Ettore Rosato: “C’erano tre pilastri dell’Italicum e Matteo dice che non sono più tre paletti. Un’apertura più grande non poteva esserci e oggi ci sono le condizioni per tornare indietro se c’è una volontà politica ed invece mi spiace sentire parole di chiusura. Ci sono aspetti paradossali in questa discussione: noi dobbiamo ricordarci che nel fare le riforme non abbiamo usato neanche un po’ di fantasia, abbiamo preso un dibattito di 30 anni e trasformato in un articolato di legge: fine del bicameralismo, diverso rapporto con regioni”

Renzi oltre all’Italicum interviene anche su Pil, lotta all’evasione fiscale e digitalizzazione:
Pil: ”La direzione di marcia della crescita è tornata quella giusta, la velocità ancora no. Trovo ridicolo – ha osservato Renzi – chi fa differenze tra le stime del Governo e quelle dell’Fmi, tra +1% e +0,9 per cento. Il fatto che questa differenza apra la discussione sui quotidiani fa scattare un sorriso, anche perchè nel 2012 e 2013 la crescita era del -2% non si levarono le stesse voci preoccupate”.
Lotta all’evasione fiscale. “Il 2015 doveva essere l’anno di grazia degli evasori secondo molte dichiarazioni e invece abbiamo fatto un record. Nel 2016 vogliamo superare il muro dei 16 miliardi anche se non sarà facile”.
Digitalizzazione. “Grazie alla digitalizzazione abbiamo recuperato 14,8 miliardi di euro dall’evasione. Nel 2016 vogliamo fare meglio, anche se non sara’ facile, superare il muro dei 15 miliardi. Il 2015 doveva essere l’anno di grazia degli evasori. Invece è stato assicurato più denaro di tutti alle casse dello stato dalla lotta all’evasione”.

Al termine dei lavori la relazione del presidente del Consiglio è stata approvata senza voti contrari o astenuti, ma la minoranza non ha partecipato al voto.

Nel frattempo il Movimento 5 stelle continua senza sosta la sua campagna referendaria per il No e Beppe Grillo tramite il suo blog scrive ai cittadini:
«Secondo gli ultimi sondaggi metà degli italiani non voteranno o non sanno ancora se votare al Referendum del 4 dicembre. Tra quelli che andranno il 25% non sa ancora come votare. Il primo vincitore della consultazione è la confusione, e quindi l'astensione che in questo caso non invalida il referendum perchè per quelli di rango costituzionale non è previsto il quorum. Non è accidentale: l'astensione è voluta. La riforma è un pastrocchio incomprensibile e l'informazione che viene fatta sul tema è parziale e ricamata su misura dei falsi slogan del governo. Perchè uno dovrebbe perdere tempo a studiare le boiate di Verdini e Boschi quando non arriva a fine mese? La repulsione è comprensibile. Ma non votare non lo è. Il cittadino indeciso rischia di fare la fine dell'asino di Buridano che non sapendo scegliere tra due balle di fieno identico quale mangiare decide di stare fermo e morire di fame. Deve agire di pancia. Voi vi fidate di questa gente che vi chiede di confermare la loro riforma? Vi fidate di quelli che stanno sfasciando l'Italia? Vi fidate di Renzi, di Verdini, della Boschi?
Indecisi: lasciatevi guidare dalla pancia, dall'istinto e votate!
Io non mi fido e #IoDicoNo. Non c'è altra interpretazione possibile e la loro malafede è evidente. Nel Blog riporteremo tutti gli esempi più eclatanti della loro infidia».

Edoardo Desiderio – Agenzia Stampa Italia

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