(ASI)"Ennesimo incidente mortale a seguito di aggressioni di cani pericolosi che vede vittima un bimbo di 18 mesi e probabilmente la soppressione del suo aggressore. Un vulnus legislativo da colmare al fine di evitare che episodi analoghi possano ripetersi.
Se è vero che la reazione di ogni singolo cane è imprevedibile ed inevitabile, visto che non è possibile stabilire il rischio di una maggiore aggressività di un cane sulla base dell'appartenenza ad una razza o ai suoi incroci, è pur vero che l'esito delle conseguenze cambia sostanzialmente se l'aggressore è un pitbull piuttosto che un barboncino. Preso atto del vulnus legislativo per cui le Istituzioni tramite ripetute ordinanze contingibili ed urgenti concernenti la Tutela dell'incolumità pubblica dall'aggressione dei cani prorogate annualmente con modifiche sempre più inefficaci a risolvere il problema, come l'esclusione della black list dei cani pericolosi istituita dal Ministro Turco nel 2006, al fine di contrastare tale rischio sarebbe opportuno ed auspicabile limitare la vendita di cani pericolosi esclusivamente ai titolari della licenza di porto d'armi per difesa personale. - L'aggressione sferrata da alcune razze canine è devastante quanto un colpo di revolver, per questo motivo la proposta del PAE chiede di equiparare tali cani a vere e proprie armi pertanto l'acquisto, la detenzione e la conduzione dovranno essere autorizzate solo ai possessori della licenza rilasciata dal Questore, la disciplina ed i requisiti sono indicati nel Testo unico delle leggi di pubblica sicurezza. Fatto salvo per i cani provenienti da provvedimenti di sequestro e confisca, come ad es. i cani utilizzati per i combattimenti clandestini, per cui le associazioni protezionistiche di volontariato continueranno ad avere la facoltà di gestirne il recupero e la custodia.". Lo dichiara in una nota il presidente del Partito Animalista Europeo, Stefano Fuccelli.